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Borsa e Mercati

3 segnali per scappare dai mercati subito (e 1 ragione per restare)

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C’è un momento in cui le certezze iniziano a vacillare, anche quando i numeri sembrano dire il contrario. Gli indici salgono, i media parlano di record, eppure dietro le quinte qualcosa si muove. È quel rumore sordo che solo chi guarda oltre i titoli sa riconoscere. E proprio adesso, quando tutti sembrano tranquilli, alcune tra le maggiori banche di affari globali iniziano a mettere in guardia.

L’apparenza è rassicurante. I mercati galoppano, le aziende annunciano utili solidi e le banche centrali, pur con i loro limiti, restano vigili. Eppure, qualcosa stona. I più attenti hanno iniziato a porsi una domanda scomoda: se tutto sembra andare per il meglio, perché i grandi investitori stanno riducendo la loro esposizione?

3 segnali per scappare dai mercati subito (e 1 ragione per restare)-trading.it

Non è una questione di pessimismo, ma di realismo. Perché quando le valutazioni si spingono troppo in alto, il rischio di un ritorno alla media diventa concreto. E sebbene il lungo termine premi la pazienza, il breve termine sa essere crudele.

Le risposte non sono mai scontate. E proprio per questo vale la pena capire da dove arriva questa cautela.

Quando i numeri raccontano un eccesso: valutazioni alte, obbligazioni più appetibili, rischio tecnico

Oggi l’S&P 500 mostra un rapporto prezzo/utili di circa 25, ben oltre la sua media ventennale. Ancora più estremo è il CAPE ratio, che ha superato quota 36: un livello toccato solo prima di crolli storici come quello del 1929 o del 2000. Questi dati non provengono da voci catastrofiste, ma dalle stesse istituzioni che, fino a ieri, soffiavano sul fuoco dell’entusiasmo.

Quando i numeri raccontano un eccesso: valutazioni alte, obbligazioni più appetibili, rischio tecnico-trading.it

Il secondo segnale arriva dal mondo obbligazionario. I Treasury americani offrono oggi rendimenti intorno al 4,4%. In un contesto simile, molti investitori iniziano a chiedersi se abbia senso rischiare sull’azionario quando ci sono alternative più sicure e remunerative.

Infine, pesa il fattore psicologico. Il mercato sembra in fase euforica: previsioni di crescita sempre più ottimistiche e capitali che si riversano in pochi titoli vincenti. Tutto questo ha spesso preceduto periodi di forti correzioni. E non serve un evento estremo: basta una piccola delusione per far partire la reazione a catena.

La lezione del tempo: perché rimanere investiti può fare la differenza

Nonostante tutto, c’è un dato difficile da ignorare. Negli ultimi cento anni, il mercato azionario americano (gli altri mercati mostrano correlazione al 76%) ha prodotto rendimenti positivi nell’80% dei casi su un orizzonte di 10 anni e nel 97% su 20 anni. Numeri che non raccontano solo guadagni, ma resilienza.

Grandi investitori come Warren Buffett e Ray Dalio continuano a puntare su strategie solide e diversificate, ricordando che il vero rischio è uscire nel momento sbagliato. Non si tratta di restare investiti per fede, ma di capire che il tempo sul mercato, più del tempismo perfetto, è ciò che ha fatto la differenza in tutte le crisi passate.

Anche dopo momenti drammatici come il 2008, chi ha saputo resistere ha recuperato e guadagnato. La volatilità è parte del gioco, ma lo è anche la ripresa. Per questo molte banche, pur indicando rischi a breve, continuano a suggerire di non abbandonare completamente l’investimento azionario.

Gerardo Marciano

Laureato in Giurisprudenza con indirizzo economico, ha ricevuto un Premio Internazionale alla Carriera conferito dal Senato Accademico della Facoltà di Scienze Aziendali e Sociali di ISFOA. Collabora e scrive articoli su tematiche finanziarie per numerose riviste nazionali e internazionali. È autore e coautore di oltre 40 eBook dedicati alla storia dei mercati e all’analisi statistica delle loro serie storiche. Negli anni ha partecipato, in qualità di esperto di storia dei mercati e statistica, ai principali eventi nazionali nel settore del trading e degli investimenti. È stato ospite di canali televisivi come Class CNBC, Le Fonti TV, Finanza Now, Money TV, e le sue opinioni sono state riprese da testate nazionali e internazionali, tra cui Avvenire, Il Sole 24 Ore, Alliance News e MF Dow Jones. Ha inoltre partecipato a trasmissioni radiofoniche in Italia e all’estero. È stato Amministratore Delegato e proprietario di Proiezionidiborsa.it fino al novembre 2023, un sito che, secondo i dati di Alexa, per diversi mesi è stato tra i primi posti nella classifica dei siti italiani più letti.

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