Cosa può trasformare un titolo tranquillo in una potenziale occasione? A volte basta un minimo toccato con precisione chirurgica, un target ambizioso fissato da analisti di peso, e una calma apparente che potrebbe preludere a un nuovo inizio.
Mondadori, nome storico dell’editoria italiana, sta attirando sguardi sempre più attenti tra gli investitori. Un movimento tecnico potrebbe cambiare il quadro, mentre i fondamentali raccontano una storia più solida di quanto sembri. Il prezzo giusto, al momento giusto, potrebbe fare la differenza.

C’è qualcosa di quasi ironico nel vedere un gigante dei libri diventare protagonista proprio sui grafici di Borsa. Ma Mondadori, da tempo, è molto più di un marchio legato alla cultura: è anche un titolo che si muove silenziosamente, con alti e bassi che oggi iniziano a far parlare di sé. Dopo mesi di discesa, qualcosa sta cambiando. I numeri lo suggeriscono, ma è la combinazione tra analisi tecnica e prospettive aziendali a rendere il tutto interessante.
Guardare il passato recente è utile, ma sono i segnali presenti che, talvolta, parlano più forte. Un titolo che sembrava in stallo ora potrebbe prepararsi a dire qualcosa di nuovo.
Un minimo tecnico che accende i riflettori su Mondadori
Ad agosto dello scorso anno, Mondadori ha raggiunto un massimo di 2,53 euro. Da lì è partita una fase discendente, culminata ad aprile 2025 con un minimo a 1,828 euro. Apparentemente solo una cifra, ma in realtà un livello importante: quel valore coincide quasi perfettamente con la media mobile a 200 settimane, una soglia che, per chi legge i grafici, può rappresentare un solido punto di rimbalzo.

Se a maggio il titolo dovesse chiudere sopra i 2,111 euro, il massimo di aprile, potrebbe attivarsi uno swing rialzista di medio-lungo termine. È uno scenario che non passa inosservato tra chi segue il mercato con attenzione.
Gli analisti, del resto, hanno già espresso le loro opinioni. Intermonte ha confermato a marzo 2025 il giudizio “Buy” sul titolo, con un target di 3,20 euro per azione. Una stima ambiziosa, ma non isolata: anche MarketScreener mostra un consenso medio positivo, con prezzo obiettivo di 3,12 euro. Con il titolo attorno ai 2,22 euro a metà maggio, il potenziale di crescita supera il 40%.
Tra fondamentali stabili e fiducia degli esperti
I risultati del primo trimestre 2025 mostrano qualche ombra: ricavi a 164,4 milioni, leggermente in calo, e un EBITDA rettificato in discesa del 62,5%, frenato dalla debolezza del settore librario e dalla fine della concessione Electa sul Colosseo. Eppure, il management non ha cambiato rotta: l’obiettivo rimane una marginalità del 17% e 70 milioni di euro di cassa ordinaria per l’intero anno.
Websim, sempre da Intermonte, ha descritto il titolo come “molto interessante“, confermando lo stesso target a lungo termine di 3,20 euro. Una visione che suggerisce continuità e fiducia in una crescita graduale, supportata da basi solide.
A questo punto, la domanda è inevitabile: stiamo davvero osservando i primi passi di un rilancio per Mondadori, oppure sarà un’occasione mancata? La risposta, forse, arriverà già nelle prossime settimane. E a quel punto, guardarsi indietro potrebbe significare aver colto o perso un’opportunità silenziosa ma concreta.