La manovra 2026 porta sul tavolo del Governo un pacchetto di interventi da 18,5 miliardi di euro. Le misure fiscali più rilevanti riguardano la riduzione dell’Irpef e gli sgravi sul lavoro, con coperture garantite da Pnrr e spending review. Ecco come cambierà il fisco per famiglie e imprese.
La nuova Legge di Bilancio 2026, secondo quanto comunicato dal Ministero dell’Economia e confermato dal Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles, concentra le proprie risorse su Irpef e lavoro. Il valore complessivo della manovra, 18,5 miliardi di euro, sarà finanziato da una rimodulazione del Pnrr per circa 5,1 miliardi e da tagli lineari e in conto capitale alla spesa ministeriale per oltre 2,3 miliardi. Le altre coperture provengono da nuove entrate fiscali, come l’aumento del prelievo sui tabacchi, e da ulteriori riduzioni di spesa, come indicato nel piano triennale da 11,2 miliardi.

Il focus principale resta il sostegno ai redditi attraverso la riduzione della seconda aliquota Irpef e una serie di incentivi temporanei sul lavoro dipendente. A queste si affiancano nuove sanatorie fiscali e misure specifiche per famiglie, imprese e sanità. Le fonti governative sottolineano che l’impianto della manovra punta a garantire crescita senza scostamenti di bilancio, con un deficit quasi azzerato già dal 2026.
Riduzione Irpef e misure fiscali per il lavoro
La novità più rilevante riguarda il taglio dell’Irpef. Dal 2026 la seconda aliquota passerà dal 35% al 33% per i redditi fino a 50.000 €, con un beneficio annuo stimato fino a 440 € a contribuente. L’operazione vale circa 2,8 miliardi di euro e interesserà gran parte della platea dei lavoratori dipendenti e autonomi, ad eccezione dei redditi sopra i 200.000 €. Un altro capitolo riguarda il sostegno al lavoro, per un costo di 2,1 miliardi nel 2026. Gli interventi si concentreranno sulla detassazione di aumenti contrattuali e sulla parte variabile del salario accessorio, in particolare nella Pubblica Amministrazione.

Tuttavia, si tratta di misure sperimentali e decrescenti: il fondo scenderà a 700 milioni nel 2027 e a soli 200 milioni nel 2028. Tra le altre disposizioni fiscali figura la cosiddetta Rottamazione 5, una sanatoria delle pendenze con il fisco che porterà 1,4 miliardi nel breve termine ma con effetti positivi per i conti pubblici solo dal 2029. Nel complesso, il pacchetto fiscale mira ad alleggerire il carico sui redditi medio-bassi e a stimolare il potere d’acquisto, senza tuttavia introdurre riforme strutturali sul lungo periodo.
Famiglie, imprese e sanità nella Legge di Bilancio 2026
Accanto agli interventi fiscali, la manovra contiene misure specifiche per famiglie e imprese. Per i nuclei familiari cambia l’Isee: viene escluso il valore dell’abitazione principale fino a 92.000 € e introdotta una scala di equivalenza più favorevole per chi ha almeno due figli. Viene confermata la proroga del congedo parentale retribuito all’80%, insieme al rafforzamento del Bonus Mamme che salirà da 40 a 60 €. Sono previsti anche nuovi sostegni per i caregiver. Sul fronte delle imprese, vengono rifinanziati super e iperammortamento con 3 miliardi, in calo a 2 miliardi nel biennio successivo, ma viene eliminata l’Ires premiale, attiva solo per un anno. La sanità ottiene poco più di 2 miliardi di rifinanziamento annuo, una cifra inferiore alle attese.
Per le pensioni, la spesa rilevante arriverà dal 2027 con l’aumento graduale dei requisiti legati alla speranza di vita, esclusi i lavori gravosi e usuranti, mentre nel 2026 verranno prorogate Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna. Infine, il fondo rimborsi Irap sarà utilizzato per coprire le restituzioni dovute a banche e aziende dopo le sentenze europee sulla superaddizionale. Secondo le stime del Ministero dell’Economia e dei dati raccolti dall’Upb, l’impianto della manovra si regge su un equilibrio delicato tra nuove agevolazioni fiscali e tagli di spesa, in linea con le richieste di Bruxelles.