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Le scorciatoie che Google e Apple portano avanti per primeggiare nel mercato

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Alphabet Inc. La holding del valore di 182,5 miliardi di dollari a cui fa capo Google e diverse altre aziende del settore tecnologico è stata recentemente denunciata da trentadue degli stati americani.

Le accuse nei confronti di Alphabet sono quelle di abuso di posizione monopolistica nei confronti delle politiche di distribuzione delle applicazioni attraverso il suo store online.

Google e Apple rappresentano quello che è il duopolio in grado di controllare tutto ciò che passa all’interno dell’ecosistema dei nostri smartphone, condizionando a loro discrezione il mercato e di conseguenza l’esperienza e la scelta dei consumatori.

Ad aprile Google Play e Apple store sono finite sotto accusa dall’antitrust dello stato del Minnesota e da altre istituzioni federali, accusate di portare avanti politiche economiche facendo leva sulla predominanza della diffusione dei loro sistemi operativi e della conseguente necessaria capacità di imporre regole arbitrarie fuori dagli standard competitivi, come la concertazione delle commissioni del 30% che sia Google che Apple impongono ai produttori di applicazioni per poter comparire negli store dei due giganti tecnologici.

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Google è accusata da 36 degli Stati USA

Le accuse firmate da 36 degli Stati USA hanno messo in evidenza per la seconda volta nell’arco di un anno le derive di Google nella gestione dei suoi servizi. A partire dalle politiche pubblicitarie influenti e determinanti per le aziende di tutto l’occidente, nonché la possibilità di modificare in modo arbitrario i costi e le regole presenti sul mercato, squalificando l’effettiva possibilità di scelta del consumatore.

Uno dei comportamenti di Google di cui l’azienda dovrà rispondere in sede legale è la vicenda che vedrebbe la multinazionale prendere accordi con Samsung Electroincs, al fine di assicurarsi previo compenso, che essa non sia incentivata a sviluppare un suo store di applicazioni indipendente, con un potenziale competitivo che potrebbe mettere in difficoltà la predominanza sul mercato dell’azienda Californiana. Samsung è infatti a oggi il più grande produttore di telefonia mobile e di smartphone con sistema operativo Android.

La società ha fin’ora negato ogni comportamento compromissorio del mercato delle applicazioni e ha affermato che la sua competizione con Apple si gioca nell’ambito dell’innovazione, variabile in grado di fare la differenza nella decisione finale del consumatore.

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Nonostante le accuse le performance di Google in borsa rimangono eccezionali

Nel 2020 il rendimento nella vendita di applicazioni è arrivato a 143 miliardi di dollari con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Google vive da aprile 2020 una stagione straordinaria con le quotazioni che sono passate dai 1374 dollari al massimo storico raggiunto proprio il 7 giugno che ha portato le quotazioni a 2543 dollari.

L’incremento del valore ha visto aumentare il suo momentum negli ultimi quattro mesi con le quotazioni che da dicembre a oggi sono aumentate del 47%. Le quotazioni oggi si trovano su un robusto trend rialzista con cicli bimensili i cui massimi sembrano essere stati raggiunti proprio questa settimana. Ci si aspettano dei tracciamenti che in ottica di medio periodo potrebbero portare le quotazioni ai primi supporti di prezzo ai 2435 fino almeno ai 2350 dollari.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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