Addio detrazioni per fratelli e sorelle: cosa cambia nella dichiarazione dei redditi dal 2025

Cambia tutto nel 2025 per chi convive con un familiare senza reddito. Un dettaglio nella nuova legge potrebbe cancellare un vantaggio fiscale importante. Fratelli e sorelle non sono più automaticamente “a carico” secondo il fisco.

Eppure, per anni è stato possibile risparmiare proprio grazie a loro. La novità è passata quasi sotto silenzio, ma ha un impatto reale per tante famiglie.

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Pensare al sistema fiscale italiano come a qualcosa di stabile è spesso un errore. Le regole cambiano, si adattano, e certe agevolazioni che sembravano acquisite vengono modificate o eliminate da un anno all’altro. Il 2025 è stato uno di quegli anni in cui le carte in tavola cambiano, e tra le modifiche che stanno facendo discutere c’è proprio quella legata alla detrazione fiscale per i fratelli conviventi.

Fino al 2024, chi viveva con un fratello o una sorella con reddito annuo inferiore a 2.840,51 euro poteva considerarli a carico e godere di una detrazione IRPEF. Questo era possibile grazie a una norma che includeva i soggetti indicati nell’articolo 433 del Codice Civile, quindi anche fratelli, sorelle, suoceri, generi e altri. Ma con la legge di bilancio 2025 tutto questo non vale più.

La stretta sulle detrazioni: chi resta e chi esce dal 2025

Con l’approvazione della legge n. 207/2024, a partire dal 1° gennaio 2025 le detrazioni fiscali per familiari a carico sono riconosciute solo per gli ascendenti conviventi, cioè genitori e nonni. Fratelli e sorelle, anche se senza reddito e conviventi, vengono esclusi dal beneficio fiscale.

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La stretta sulle detrazioni: chi resta e chi esce dal 2025-trading.it

Una decisione che ha fatto storcere il naso a molti, specialmente a chi si trova nella situazione di dover mantenere un familiare in difficoltà. Non si tratta solo di un cambiamento burocratico: il colpo si sente nelle tasche. Per molti contribuenti, venire meno a una detrazione che poteva raggiungere anche diverse centinaia di euro l’anno significa dover rivedere i conti familiari.

La ratio ufficiale di questa modifica è quella di semplificare il sistema fiscale, riducendo il numero di soggetti beneficiari delle detrazioni per familiari a carico. Ma nella pratica, questo restringe drasticamente l’aiuto che lo Stato offriva a chi si faceva carico di parenti economicamente fragili.

In questo nuovo scenario, è fondamentale tenere alta l’attenzione sulle proprie condizioni familiari. Anche un semplice cambiamento nella composizione del nucleo o nella convivenza può modificare il quadro fiscale. Chi era abituato a calcolare le proprie imposte contando sulla detrazione per il fratello convivente dovrà adeguarsi, magari cercando altre forme di supporto o agevolazioni specifiche.

Riflessioni su un cambiamento che pesa più del previsto

La modifica potrebbe sembrare tecnica e distante dalla vita quotidiana, ma per molte famiglie è l’ennesimo colpo a un equilibrio già precario. Chi aiuta un fratello o una sorella in difficoltà lo fa per dovere, certo, ma anche con la speranza che lo Stato non lo penalizzi. Dal 2025 non sarà più così.

Ci si trova di fronte a un passaggio culturale oltre che normativo: chi conta davvero per il fisco? Vale solo il legame diretto con genitori e figli, mentre gli altri affetti vengono messi da parte?

Sorge spontaneo chiedersi: se il sistema fiscale non riconosce più questi legami, quanto valore gli attribuiamo come società?

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