Chi ha debiti con il Fisco rischia il blocco dei rimborsi fiscali. Ecco l’adempimento per evitare la perdita del beneficio.
Il Decreto Riscossione ha apportato una serie di modifiche al meccanismo del riconoscimento dei rimborsi fiscali, limitando le ipotesi di accesso al beneficio per i contribuenti che hanno cartelle esattoriali non pagate e non intendono procedere con la compensazione automatica.

Nel dettaglio, è stato modificato l’art. 28 del 28-ter del DPR n. 602/1973. Prima della riforma, la legge ammetteva la possibilità che il Fisco concedesse ai debitori una compensazione volontaria tra i rimborsi fiscali dovuti e i debiti iscritti a ruolo, assegnando 60 giorni per decidere. In caso affermativo, il rimborso spettante veniva usato per pagare le cartelle esattoriali; al contrario, i contribuenti avevano ugualmente diritto agli importi dovuti. Da quest’anno, invece, la normativa si è profondamente innovata e, in caso di rifiuto della compensazione automatica, il rimborso fiscale non verrà erogato.
Stop al rimborso 730 per i debitori con il Fisco: la soluzione per non perdere le somme spettanti
Con la Riforma della riscossione, non verranno più riconosciuti i rimborsi 730 ai contribuenti con cartelle esattoriali che rifiutano la compensazione volontaria. Il blocco, tuttavia, riguarderà soltanto i rimborsi superiori a 500 euro. L’Agenzia delle Entrate dovrà prima controllare la presenza di eventuali debiti non saldati e, solo in assenza di questi ultimi, autorizzare il pagamento dei rimborsi fiscali.

I debitori riceveranno una comunicazione dall’Ente, contenente una proposta di compensazione automatica tra i crediti da ricevere e i debiti da versare. Chi accetta otterrà la riduzione o l’estinzione dei debiti e avrà diritto all’eventuale differenza a titolo di rimborso. In caso di diniego, invece, i rimborsi spettanti verranno bloccati fino al 31 dicembre dell’anno seguente e destinati all’Agenzia delle Entrate. Lo stop, inoltre, non necessiterà di ulteriori adempimenti ma sarà diretta conseguenza del rifiuto alla compensazione.
In altre parole, il rimborso 730 non sarà più automatico ma legato a un accertamento da parte del Fisco, destinato a scovare eventuali debiti iscritti a ruolo. Per i rimborsi inferiori a 500 euro, al contrario, non sarà applicata la nuova normativa, ma saranno riconosciuti normalmente anche ai contribuenti con cartelle esattoriali.
La procedura, tuttavia, è stata profondamente criticata perché, se da un lato mira a rendere più efficace il recupero delle somme dovute al Fisco, dall’altro risulta eccessivamente penalizzante per i soggetti più fragili che non dispongono delle risorse economiche per saldare i propri debiti e che contano proprio sui rimborsi fiscali.