Affittare il tetto per il fotovoltaico: fino a 20.000 € l’anno senza spese

Affittare il tetto per il fotovoltaico può trasformarsi in una fonte di reddito sicuro per famiglie e imprese, senza costi iniziali e con contratti garantiti. Una soluzione che cresce in Italia grazie a incentivi e alla spinta verso le energie rinnovabili.

Il tema dell’affitto del tetto per l’installazione di impianti fotovoltaici è oggi al centro del dibattito sulla transizione energetica. Questa formula consente ai proprietari di ottenere un canone annuo fisso, mentre le aziende installatrici si occupano di investimento, manutenzione e gestione. Secondo i dati diffusi dal GSE, la capacità nazionale installata ha superato i 30 GW, e una parte crescente di questa potenza arriva da impianti montati su coperture industriali e agricole.

Il modello è già diffuso in altri Paesi europei, ma anche in Italia sta assumendo un ruolo strategico per ridurre il consumo di suolo e aumentare la quota di energia rinnovabile. Grazie agli incentivi statali e agli strumenti del PNRR, le prospettive di crescita sono rilevanti, con aziende che propongono contratti ventennali o trentennali. L’interesse non riguarda solo i grandi capannoni: anche i condomini e le superfici residenziali iniziano a essere coinvolti, garantendo un guadagno sicuro e contribuendo alla decarbonizzazione del sistema energetico.

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Affittare il tetto per il fotovoltaico: fino a 20.000 € l’anno senza spese – trading.it

La possibilità di affittare il tetto rappresenta quindi un’opportunità concreta sia per chi desidera valorizzare spazi inutilizzati, sia per le imprese energetiche che puntano a incrementare la produzione di energia solare senza espandersi su nuove aree agricole.

Come funziona l’affitto del tetto per il fotovoltaico

Il meccanismo di affitto del tetto per il fotovoltaico è relativamente semplice. Il proprietario mette a disposizione la propria copertura a un operatore energetico, che si occupa dell’investimento iniziale e della realizzazione dell’impianto. In cambio, il titolare dell’edificio riceve un canone fisso o, in alcuni casi, una quota percentuale dei ricavi derivanti dalla vendita dell’energia prodotta.

La durata dei contratti varia solitamente tra i 20 e i 30 anni e include la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto. Questo significa che il proprietario non deve sostenere alcun costo diretto, né preoccuparsi della gestione tecnica. Gli operatori selezionano preferibilmente tetti di grandi dimensioni e con esposizione favorevole, come quelli di capannoni industriali, aziende agricole e condomini.

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Come funziona l’affitto del tetto per il fotovoltaico – trading.it

Secondo le stime del Politecnico di Milano, il rendimento per i proprietari può oscillare tra 5.000 € e 20.000 € l’anno a seconda delle dimensioni e della localizzazione del tetto. Le condizioni economiche precise dipendono dall’accordo contrattuale e dalla potenza installata, che viene calcolata in base ai metri quadri disponibili e all’irraggiamento solare medio della zona.

Vantaggi e prospettive future

Tra i principali vantaggi dell’affitto del tetto per il fotovoltaico vi è la possibilità di ottenere una rendita certa senza investimenti. Questo strumento consente inoltre di contribuire agli obiettivi di energia sostenibile fissati dall’Unione Europea e di limitare l’espansione di nuovi impianti a terra, spesso al centro di polemiche per il consumo di suolo agricolo.

Un ulteriore beneficio riguarda la valorizzazione degli immobili: avere un tetto utilizzato per produrre energia pulita può accrescere l’attrattività di capannoni e strutture commerciali. Inoltre, alcuni contratti prevedono che, al termine del periodo di affitto, l’impianto possa essere ceduto al proprietario, garantendo un vantaggio economico ulteriore.

Secondo Legambiente, la crescita del fotovoltaico su tetti e coperture è uno dei pilastri per raggiungere i target climatici 2030. L’Italia, infatti, deve quasi raddoppiare la capacità installata per rispettare gli impegni presi a livello europeo. Il modello dell’affitto del tetto può quindi svolgere un ruolo chiave, riducendo barriere economiche e accelerando lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Un punto critico resta la burocrazia: autorizzazioni e iter amministrativi possono rallentare i progetti, soprattutto in aree vincolate. Tuttavia, l’interesse crescente da parte di investitori e istituzioni indica che questa formula sarà sempre più centrale nel futuro del settore.

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