Agosto tra storia e previsioni: perché i mercati temono (e sperano) in questo mese. Ora cosa attendere?

Agosto 2025 e il lato nascosto dei mercati: tra calma apparente e tempeste improvvise. Quando tutto sembra rallentare, la finanza accelera in direzioni impreviste. I grandi investitori non vanno mai davvero in vacanza, e quest’anno, più che mai, l’attenzione è massima. Agosto porta con sé segnali contraddittori, incertezza e una storia che non smette di fare le sue sorprese.

C’è qualcosa in agosto che da sempre lo rende un mese fuori dagli schemi. Mentre le città si svuotano e le giornate si fanno pigre, le Borse iniziano a comportarsi in modo strano. I volumi calano, ma i rischi aumentano. Si dice che il mercato non dorma mai, ma in agosto sembra diventare lunatico, sospeso tra ciò che è stato e ciò che potrebbe arrivare.

Pesrona che legge prezzi e grafici mercati
Agosto tra storia e previsioni: perché i mercati temono (e sperano) in questo mese. Ora cosa attendere?-trading.it

Nel 2025, questa instabilità sembra accentuarsi. Le principali case d’investimento parlano di prudenza, come se sapessero che un movimento sbagliato potrebbe costare caro. Eppure, non tutti i segnali sono negativi. Alcuni indicatori fanno intravedere spiragli di ripresa, anche se coperti da una coltre di incertezza.

Quando l’estate incontra la volatilità: perché agosto agita i mercati anche nel 2025

L’andamento dei mercati in agosto non è mai stato semplice da interpretare. In un contesto come quello attuale, dove i dazi commerciali statunitensi appena entrati in vigore si sommano alla fragilità del debito pubblico americano, il quadro si fa ancora più complesso. Le dichiarazioni delle banche come BNP Paribas e UBS non fanno che confermare il clima di cautela: si parla di correzioni tecniche, di volatilità crescente e di investitori più propensi a stare alla finestra.

Grafico mercati
Quando l’estate incontra la volatilità: perché agosto agita i mercati anche nel 2025-trading.it

Ma non è solo una questione di numeri o di geopolitica. C’è una componente psicologica che pesa moltissimo in agosto. I mercati sono meno liquidi, gli operatori si muovono con meno decisione, e ogni notizia può avere un impatto sproporzionato. È in questo spazio incerto che le opportunità si mescolano ai rischi.

Goldman Sachs, pur avvertendo delle incognite a breve termine, mantiene una visione positiva sul medio periodo, grazie al ruolo sempre più centrale dell’intelligenza artificiale. Una crescita che, secondo le loro previsioni, potrebbe spingere l’S&P 500 fino a quota 6.600 entro metà 2026.

I fantasmi degli agosto passati: cosa insegna la storia e cosa aspettarsi davvero

Chi ha memoria dei mercati sa che agosto non è mai un mese da sottovalutare. Dal 1928 a oggi, l’S&P 500 ha mostrato una leggera tendenza negativa in questo periodo, con solo il 53% delle volte chiuso in positivo. Basta ricordare l’agosto del 1990 con l’invasione del Kuwait, o il 2011 con il declassamento del rating americano. E non va dimenticato il 2019, segnato dalle tensioni commerciali tra USA e Cina.

Tuttavia, la storia non racconta solo crisi. Anni come il 1982, il 2009 o il 2020 hanno regalato performance positive anche ad agosto, grazie a contesti favorevoli e politiche monetarie espansive. Il 2025 si muove su un crinale: da un lato incertezza e fragilità, dall’altro innovazione e resistenza di alcuni settori, in particolare quello tech.

Forse non si tratta tanto di prevedere cosa farà il mercato, quanto di capire come reagire a ciò che sta accadendo. Per alcuni, questo agosto sarà una pausa utile per ricalibrare strategie. Per altri, un terreno insidioso dove ogni mossa va pesata. Ma una cosa è certa: in agosto i mercati non smettono mai di parlare. Basta saperli ascoltare.

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