C’è da rabbrividire davanti ai 10 rischi di chi vuole aiutare i figli a comprare casa, ecco quali sono.
Il numero 10 non ha mai fatto così paura, specie se si tratta di genitori che desiderano aiutare i figli a comprare casa, una decisione che di questi tempi, è molto difficile da consolidare. Ebbene, 10 è la quantità di rischi a cui si può incorrere e che mettono decisamente nei guai i cittadini che ne disconoscono i dettami essenziali.

Si sta parlando della situazione in cui si decide di comprare casa tramite donazioni o regali in denaro, ci sono ben 10 problemi e rischi che si incontrano cercando di aiutare i figli nella progettualità di un’abitazione.
Per prima cosa, potrebbe succedere che se la donazione lesiona la quota di legittima spettante agli altri eredi, questi possono essere altri figli o coniuge, potrebbero impugnare entro 20 anni di tempo questa condizione. A loro volta, richiedendo la restituzione del bene o del valore che vi corrisponde.
Ci può sempre essere la revoca della donazione davanti gravi motivi. Si parla di ingratitudine del donatario o sopravvenienza di figli, il tutto creando incertezza sul possesso dell’immobile. Ancora possono emergere delle difficoltà nella rivendita. La provenienza “donativa” rende spesso difficile vendere la casa in futuro, poiché gli acquirenti e le banche stesse, temono rischi legali di rivalsa da parte degli eredi.
Non manca nemmeno il rischio al conseguimento del mutuo da parte del possibile rifiuto delle banche, o l’iscrizione ipoteche su immobili donati a complicare l’acquisto o anche il finanziamento. Ma ci sono pure altri attori in gioco che possono subentrare e portare altri guai.
Tutti i rischi di chi vuole aiutare i figli a comprare casa, quadro completo
Ci sono sempre i costi notarili, molti li sottovalutano, e anche quelli fiscali. La donazione richiede un atto notarile e comporta il pagamento di imposte di registro, ipotecarie e catastali anche significative, pure se si tratta della prima casa. Segue la pignorabilità nei primi 12 mesi, e fino a 5 anni si possono persino intraprendere azioni per far valere i loro diritti. I rischi però non finiscono.

Possono emergere conflitti tra eredi, donare l’abitazione a un solo figlio, può creare antipatie e divenire l’inizio di cause legali persino dopo la morte del donante. C’è complessità anche nella divisione ereditaria, perché dare la donazione a un solo figlio, mette in difficoltà la successione stessa e la divisione del patrimonio familiare.
In questo modo, è necessario un accordo tra eredi o portare avanti quelle che sono costose cause legali. Ultimi due rischi, sono la riduzione della donazione degli eredi lesi, al fine di ristabilire la quota legittima con tanto di restituzione dei beni o del loro valore. Oppure la difficoltà di tutela legale se non c’è una scrittura privata registrata o un adeguato atto notarile.
Rischi che evidenziano l’importanza di affidarsi a professionisti come un notaio o un avvocato, per pianificare e formalizzare in maniera corretta le donazioni, e valutare se consolidare delle polizze assicurative che tutelino davanti eventuali contestazioni.