Al via gli accertamenti sulle pensioni, l’INPS controlla tutti: non è una buona notizia, si rischia il blocco o la revoca dell’assegno

Controlli INPS su larga scala, pensioni nel mirino: le nuove regole potrebbero portare alla sospensione degli assegni. L’ente previdenziale cambia passo e introduce una fase più rigida di accertamenti, con effetti diretti su invalidità e disabilità.
Non si tratta di una semplice revisione: è un cambiamento strutturale che coinvolge documenti, scadenze e criteri.


Un nuovo certificato digitale sostituisce la vecchia domanda amministrativa, e chi sbaglia rischia grosso.
Il tempo stringe: chi non si adegua entro la scadenza potrebbe subire lo stop dell’erogazione. Si alza il livello di attenzione su chi percepisce prestazioni legate alla disabilità, con procedure più severe. Il blocco o la revoca dell’assegno non è più un’eventualità remota. Il passaggio alla nuova modalità di accertamento non sarà indolore per tutti.

Cambia tutto anche per patronati e intermediari.

tabellone con grafico e scritta pension
Al via gli accertamenti sulle pensioni, l’INPS controlla tutti: non è una buona notizia, si rischia il blocco o la revoca dell’assegno-trading.it

La riforma è già partita in alcune province e si estenderà a breve a molte altre: serve essere pronti.

La pensione rappresenta per molti non solo un diritto, ma una vera ancora di salvezza. Ogni variazione normativa che tocca questo ambito genera inevitabilmente attenzione e timore. L’INPS ha avviato una serie di accertamenti sulle prestazioni connesse alla disabilità, e lo ha fatto con un approccio del tutto nuovo. Il cuore della riforma ruota intorno al decreto legislativo 62/2024, che attribuisce all’ente previdenziale una competenza esclusiva nell’accertamento.

Non si tratta di una misura temporanea o parziale. La direzione è chiara: entro il 2027 tutta Italia dovrà adeguarsi. Intanto, però, il cambiamento si muove per gradi. Il decreto Milleproroghe ha esteso la fase sperimentale ad altre undici province, con decorrenza dal 30 settembre. Una data spartiacque, che segna la fine delle vecchie modalità.

Nuove regole INPS: come cambia l’accertamento per invalidità e disabilità

Il nuovo sistema di accertamento introduce un cambiamento decisivo: il certificato medico introduttivo digitale. Questo documento, redatto dal medico curante e inviato direttamente all’INPS, dà ufficialmente avvio alla procedura. Non è più necessario, come in passato, inoltrare una domanda amministrativa a parte.

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Nuove regole INPS: come cambia l’accertamento per invalidità e disabilità-trading.it

Chi non aggiornerà le proprie pratiche entro il 29 settembre, nelle province coinvolte nella sperimentazione, dovrà adeguarsi al nuovo iter. Questo comporta anche l’esclusione dell’intervento diretto di patronati e intermediari nella presentazione dell’istanza. Tutto si sposta sul piano digitale, e questo potrebbe causare problemi a chi non ha familiarità con gli strumenti online.

L’ente, nel messaggio numero 2600/2025, ha specificato che i certificati vecchio modello saranno accettati solo fino alla scadenza indicata. Dopo, la mancata presentazione del nuovo certificato rischia di bloccare l’assegno. Le verifiche saranno più stringenti e basate su criteri che tengono conto non solo della patologia, ma anche dell’autonomia e dell’ambiente di vita della persona.

La valutazione multidimensionale diventa così il centro della riforma. Il contesto familiare, abitativo, sociale e lavorativo sarà incluso nell’analisi. Non si valuta più solo la malattia, ma l’intero sistema di bisogni e risorse della persona. Questo dovrebbe portare, almeno nelle intenzioni, a un maggiore equilibrio nelle decisioni.

Pensioni e progetto di vita: tra rischi concreti e speranze future

Tra le novità più rilevanti c’è il progetto di vita individuale, previsto per ogni persona con disabilità. L’obiettivo è costruire un percorso coerente, condiviso tra famiglia, medici e assistenti sociali, per definire diritti, aspirazioni e bisogni.

Una prospettiva positiva, ma che richiede tempo e personale qualificato. Non tutti i territori sono pronti ad affrontare questa trasformazione. Le province escluse dalla sperimentazione continueranno a seguire le vecchie modalità fino al 2027, creando una frammentazione evidente.

Chi vive in zone già coinvolte, come Firenze o Brescia, ha già sperimentato i primi effetti del nuovo metodo. Le visite mediche sono più dettagliate, i tempi di risposta più lunghi. In alcuni casi, i ritardi nella gestione documentale hanno provocato sospensioni temporanee delle erogazioni.

Il rischio non è teorico: la revoca dell’assegno può avvenire se, a seguito del nuovo accertamento, vengono riscontrate incongruenze o se il certificato medico è incompleto. In questo contesto, ogni dettaglio fa la differenza.

Resta da capire se l’INPS riuscirà davvero a garantire uniformità e tempestività, evitando che le nuove regole diventino un ostacolo per chi ha davvero bisogno. La riforma promette equità, ma richiede consapevolezza e aggiornamento continuo.

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