I titoli che salgono e quelli che scendono a Piazza Affari secondo gli analisti: Nexi penalizzata da un taglio del target price, mentre Leonardo appare in ripresa grazie alle nuove stime. Numeri su upside, previsioni e rischi per chi segue il Ftse Mib.
Negli ultimi giorni le azioni Ftse MIB hanno registrato forti movimenti, con alcuni titoli in evidenza per performance e revisioni legate ai report degli analisti. L’attenzione è stata alimentata da un mix di fattori: il contesto macroeconomico, l’attesa per le decisioni della Bce, i dati societari del secondo trimestre e i giudizi delle principali case d’investimento.

Tra i migliori e i peggiori emergono soprattutto Nexi, Leonardo e Mediobanca, ma non mancano altri nomi osservati con interesse dal mercato. Le raccomandazioni, i target price medi, massimi e minimi consentono di leggere le prospettive e di stimare il possibile upside o downside dei prossimi mesi.
Migliori e peggiori: Nexi in difficoltà, Leonardo in ascesa
Nexi è stata tra i titoli peggiori della settimana. La revisione di Barclays ha ridotto il target price a 4,10 € da 4,50 €, mantenendo la raccomandazione Underweight. Secondo i dati raccolti da Marketscreener, la società di pagamenti ha un consensus che fissa il prezzo obiettivo medio a 6,87 €, con un massimo di 8,75 € e un minimo di 4,10 €. Considerando l’ultimo prezzo di circa 4,64 €, lo upside potenziale medio è pari a +48%, mentre rispetto al target massimo arriverebbe addirittura a +88%. Tuttavia, in confronto al minimo indicato dagli analisti, ci sarebbe un rischio di ribasso vicino al -12%.

Situazione opposta per Leonardo, tra i titoli migliori del listino. Il consensus di 17 analisti indica un target price medio di 53,58 €, con un massimo stimato a 64 € e un minimo a 35,30 €. Con il titolo che si muove intorno ai 50,50 €, l’upside potenziale medio è del +6%, mentre se si considerasse il target massimo il guadagno teorico arriverebbe al +26%. D’altra parte, lo scenario peggiore, rappresentato dal target minimo, indicherebbe un possibile ribasso del -30%. Questi numeri mostrano come il settore difesa continui a essere sostenuto dalla domanda internazionale e dalle prospettive di incremento strutturale delle spese militari in Europa.
Mediobanca e altri titoli sotto la lente
Più prudente lo scenario per Mediobanca. Le stime degli analisti fissano un target price medio di 20,06 €, con un massimo di 24 € e un minimo di 16,70 €. A fronte di un prezzo attuale intorno a 22 €, il margine rispetto al target medio indica un downside di circa -9%. Anche sul target minimo il ribasso potenziale sarebbe nell’ordine del -24%, mentre soltanto nello scenario più ottimistico, legato al target massimo, il titolo avrebbe un margine positivo di circa +9%.
Oltre ai tre titoli principali, il mercato guarda con attenzione anche ad altri protagonisti della settimana. Azimut, nel settore del risparmio gestito, viene segnalata per multipli contenuti e flussi in crescita: il consensus indica un target price medio intorno a 32 €, con margini di crescita vicini al +15% rispetto all’ultimo prezzo. Danieli risparmio, sostenuta dal ciclo degli investimenti infrastrutturali, mostra un upside stimato in media del +12%, mentre Mfe, dopo l’operazione su ProsiebenSat1, potrebbe più che raddoppiare l’ebitda nei prossimi anni: qui gli analisti indicano un target medio di 4,50 €, a fronte di un ultimo prezzo intorno a 3,70 €, con un margine potenziale del +21%.
Il quadro complessivo evidenzia quindi una netta polarizzazione: titoli come Nexi e Mediobanca mostrano ancora rischi significativi, mentre società come Leonardo, Azimut e Mfe appaiono sostenute da stime più solide e da fattori strutturali. Gli analisti sottolineano inoltre che l’atteso taglio dei tassi da parte della Bce potrebbe fungere da catalizzatore per il comparto finanziario e per le mid-cap, aumentando la sensibilità dei mercati a ogni dato macroeconomico.