Analisti in allerta su Eni: +19% in vista?

Cosa spinge un colosso dell’energia come Eni a cambiare marcia proprio ora? I movimenti del titolo lasciano intendere molto più di quello che appare a prima vista. C’è stato un picco, poi la discesa, e ora qualcosa di interessante sta accadendo.

Ma è solo una pausa prima di ripartire o l’inizio di un cambio di prospettiva più profondo? I numeri parlano, ma non gridano: bisogna saperli ascoltare. Se sei curioso di capire cosa c’è sotto la superficie, stai leggendo l’articolo giusto.

Persona che analizza grafici
Analisti in allerta su Eni: +19% in vista?-trading.it

Certe volte basta un’occhiata veloce a un grafico per sentirsi sicuri di aver capito tutto. Ma chi ha un minimo di esperienza sui mercati sa che non è mai così semplice. Soprattutto quando si parla di azioni Eni, che in questi mesi hanno seguito una traiettoria particolare. Dopo aver raggiunto un massimo a 14,764 euro nel 2024, il titolo ha iniziato una discesa lenta ma costante. Nessun tonfo, ma una ritirata studiata, quasi chirurgica. Fino ad arrivare a quota 11,01 euro, un livello che ha fatto scattare l’attenzione degli analisti tecnici.

Il dato interessante? Questo valore si è fermato proprio appena sopra la “lingua” dell’Alligator Index trimestrale, un indicatore usato per individuare i cambi di tendenza. E da qui si apre un’altra storia.

Le azioni Eni in bilico tra tecnica e fiducia degli analisti

Al momento, il prezzo di chiusura delle azioni Eni è a 12,66 euro, e il primo supporto tecnico rimane ancorato a 11,01 euro, mentre la prima resistenza significativa si trova a 12,878 euro. Questo significa che il titolo sta “ballando” tra due livelli chiave, in attesa di uno spunto che lo spinga in una direzione più netta.

 

Grafico e monete in salita
Le azioni Eni in bilico tra tecnica e fiducia degli analisti-trading.it

Secondo i dati di Marketscreener, la raccomandazione media per Eni è “Accumulate”, su un totale di 23 analisti. E qui il quadro si fa interessante: il prezzo obiettivo medio è fissato a 15,08 euro, con un potenziale di crescita del +19,19% rispetto ai livelli attuali. Numeri che lasciano intendere che il sentiment generale è positivo, anche se con un approccio prudente.

Negli ultimi 30 giorni, a partire dal 1 aprile 2025, Eni ha messo a segno alcune mosse degne di nota. Tra queste, nuovi accordi per il gas naturale liquefatto, espansioni in Medio Oriente e Africa e collaborazioni sul fronte dell’idrogeno verde. Tutti segnali che puntano a una transizione energetica sempre più concreta.

Dal punto di vista finanziario, i conti dell’ultimo trimestre sono stati solidi, senza sorprese né delusioni. Il dividendo è stato confermato, e le strategie di buyback restano in campo per valorizzare ulteriormente il titolo. Ma la vera domanda è un’altra: questo è solo un rimbalzo tecnico o l’inizio di qualcosa di più?

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