Una svolta inattesa potrebbe cambiare gli equilibri di uno dei colossi mondiali dell’auto. Tutti gli occhi sono puntati su Amsterdam, dove si prepara un evento decisivo per il futuro di Stellantis. Il nome in cima alla lista è quello di un italiano con un passato internazionale e una visione moderna della mobilità.
Tra movimenti di mercato, segnali tecnici e indiscrezioni, qualcosa di importante sta per accadere. Chi prenderà davvero il timone del gruppo? Le risposte potrebbero arrivare prima di quanto si pensi.

Non tutte le settimane sono uguali. Alcune segnano dei passaggi chiave, diventano spartiacque per aziende e persone. In casa Stellantis, tutto lascia pensare che la settimana compresa tra il 30 giugno e il 6 luglio sarà proprio una di quelle. Il quartier generale di Amsterdam è pronto a ospitare un incontro strategico tra il nuovo amministratore delegato e l’intera squadra dirigenziale. E anche se non c’è ancora nulla di ufficiale, tra gli addetti ai lavori il nome più ricorrente è sempre lo stesso.
C’è un filo che collega Napoli agli Stati Uniti, passando per i vertici del gruppo Stellantis. Antonio Filosa, nato nel 1973, oggi è Chief Operating Officer per il continente americano. Un incarico che gli ha permesso di misurarsi con un mercato strategico, complesso e competitivo. Dal febbraio 2025 ha anche assunto la responsabilità della Qualità globale del gruppo. Due ruoli chiave che sembrano prepararlo per un salto definitivo.
Un profilo internazionale per il gruppo Stellantis in trasformazione
La nomina del nuovo CEO di Stellantis non è solo una questione di leadership interna. È anche una mossa simbolica che racconta la direzione che il gruppo vuole prendere. Filosa potrebbe rappresentare il punto d’incontro tra l’anima europea del marchio e l’espansione americana. Il suo profilo racchiude entrambe le visioni: managerialità rigorosa e una forte attenzione ai mercati esterni. La sua esperienza sembra fatta su misura per gestire un portafoglio così ampio e diversificato.

L’appuntamento di Amsterdam sarà il primo vero test per chi prenderà il comando. Oltre a consolidare l’identità del gruppo, il nuovo CEO dovrà anche rassicurare analisti e investitori, proprio in un momento in cui il titolo Stellantis cerca segnali di ripresa. Dopo aver toccato un massimo a 23,50 euro nel 2024, le azioni sono scese fino a 6,89, dove transita una media mobile storicamente importante. Ed è da lì che molti osservatori si aspettano una possibile inversione di tendenza.
Mercati in attesa e segnali dalle banche d’affari
Negli ultimi mesi, diversi analisti hanno aggiornato le proprie raccomandazioni su Stellantis. Da marzo 2025 in poi, la maggior parte ha mantenuto posizioni favorevoli. JPMorgan ha confermato il giudizio “Overweight”, Barclays ha alzato il target a 11,20 euro, mentre UBS resta più cauta, pur con un prezzo obiettivo in rialzo. La media stimata degli analisti si attesta sui 10,74 euro, il che rappresenta un potenziale rialzo di oltre il 12%.
I dati tecnici sembrano supportare l’ipotesi di un rimbalzo, con pattern di ripartenza visibili su base trimestrale e divergenze rialziste annuali segnalate dall’Alligator Index. Ma al di là dei numeri, resta una domanda: riuscirà il nuovo CEO a unire davvero le anime del gruppo, parlando sia agli operai di Mirafiori che ai dealer americani?