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Economia e Finanza

APE sociale: attenzione, nuove regole di calcolo dalla Cassazione, cosa cambia con la sentenza n. 8076

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La Corte di Cassazione ha sancito un fondamentale principio per il calcolo dell’APE Sociale in caso di più gestioni. Cosa ha previsto?

L’APE Sociale è un’indennità, erogata dall’INPS, pensata per accompagnare alcune categorie di persone alla pensione di vecchiaia. In particolare, possono accedervi coloro che rientrano in una delle seguenti categorie:

APE sociale: attenzione, nuove regole di calcolo dalla Cassazione, cosa cambia con la sentenza n. 8076 (trading.it)
  • disoccupati che hanno smesso di percepire l’indennità di disoccupazione;
  • caregivers, da almeno 6 mesi, di un familiare disabile grave;
  • invalidi civili almeno al 74%;
  • lavoratori addetti a mansioni gravose.

È richiesta un’età anagrafica minima di 63 anni e 5 mesi e una contributiva di almeno 30 anni, per le prime tre categorie, o di 36 anni per il restante gruppo. Di recente, una sentenza storica della Corte di Cassazione ha sancito un principio fondamentale per la determinazione dell’ammontare dell’Ape Sociale. A quale categoria di lavoratori si applicheranno le nuove regole?

Come si calcola l’APE Sociale in caso di contributi presso più gestioni? La sentenza rivoluzionaria

Il ricorrente (un lavoratore con contributi in più gestioni previdenziali) ha impugnato il provvedimento con il quale l’INPS aveva preteso la restituzione di una somma dell’APE Sociale, sostenendo che l’importo fosse stato calcolato in maniera errata.

Come si calcola l’APE Sociale in caso di contributi presso più gestioni? La sentenza rivoluzionaria (trading.it)

Per l’Ente previdenziale, infatti, avrebbe dovuto applicarsi il sistema “pro rata”, in base al quale la somma spettante viene suddivisa a seconda dei periodi contributivi accreditati presso ogni gestione. Questo metodo, tuttavia, comporta la possibile riduzione della somma totale. Il lavoratore, invece, sosteneva che all’APE Sociale avrebbe dovuto applicarsi il sistema di calcolo retributivo (lo stesso della pensione ordinaria), per evitare un danno economico.

La Corte d’Appello ha accolto la tesi del lavoratore, sottolineando che l’APE Sociale andasse determinata col cumulo, riconoscendo il trattamento economico più favorevole al lavoratore, e in base alle regole stabilite dal legislatore per la pensione di vecchiaia.

Contro tale decisione, l’INPS ha deciso di proporre ricorso per Cassazione, sostenendo che l’APE Sociale non fosse una vera e propria pensione, ma una prestazione assistenziale. Di conseguenza, non può applicarsi lo stesso sistema di calcolo.

La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con la sentenza n. 8076 del 27 marzo 2025, ha rigettato il ricorso dell’INPS e confermato l’orientamento della Corte d’Appello, sancendo che l’APE Sociale debba determinarsi con le regole del cd. cumulo contributivo, nel caso in cui il lavoratore abbia accrediti contributivi in varie gestioni.

I motivi alla base della decisione della Corte di Cassazione

La decisione dei giudici di legittimità si base su quanto previsto dall’art. 3 del DPCM n. 88/2017: l’APE Sociale è versata da ogni gestione presso la quale il lavoratore ha accreditato i contributi durante l’attività lavorativa.

In particolare, i giudici hanno evidenziato che l’indennità vada qualificata come un anticipo pensionistico e, di conseguenza, determinata con gli stessi principi fissati per la pensione ordinaria. La norma, inoltre, va interpretata nella maniera più favorevole per il lavoratore e, dunque, non può esserci una penalizzazione per coloro che hanno contributi in più gestioni previdenziali. In conclusione, in virtù del “principio di uniformità”, non possono applicarsi regole differenti rispetto a quelle per il calcolo della pensione.

Antonia Festa

Sono una giurista, grande appassionata del mondo classico, di letteratura, politica, musica, teatro e cinema, divoratrice di serie TV. Sono socia di una compagnia di teatro amatoriale e ho curato la sezione 'Intrattenimento' per un giornale online, recensendo film e spettacoli televisivi e teatrali. Attualmente, lavoro come web content writer, occupandomi soprattutto di temi di natura previdenziale ed economica, che mi permettono di coltivare e approfondire il mio interesse per il diritto.

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