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Economia e Finanza

Arriva la pensione per giovani con pochi contributi: diramate le linee guida

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La pensione per i giovani che hanno pochi contributi è in arrivo: scopriamo meglio in che opportunità consiste. 

Al giorno d’oggi, un po’ tutti i settori stanno risentendo della crisi economica, e su questo non ci sono dubbi. L’inflazione ha il suo peso sull’economia in generale, così come lo hanno anche i rincari.

Arriva la pensione per giovani con pochi contributi: diramate le linee guida-trading.it

Le difficoltà ci sono per tutti, ma i giovani, in particolare, si interrogano sul proprio futuro, non solo lavorativo, ma anche pensionistico. Eh già, perché coloro che ad oggi sono giovani, domani saranno anziani e dovranno pur andare in pensione.

E non tutti, purtroppo, hanno la fortuna di riuscire a ottenere un contratto a tempo indeterminato, da dipendente. C’è chi ha contratti precari, che di certo non supportano stabilità economica e lasciano intravedere un futuro puntellato di grigio scuri.

Per questo motivo, il Consiglio Nazionale dei Giovani ha avanzato una proposta di pensione che possa integrare quegli anni in cui non si è riusciti a lavorare, e si è stati disoccupati, o con impieghi precari. La pensione, dovrebbe essere quantomeno atta a dare ai pensionati una vita dignitosa, per cui, ecco che cosa hanno pensato.

Pensioni per giovani che hanno pochi contributi: come funzionerebbe

Come detto, il Consiglio Nazionale Giovani ha proposto un tipo di pensione come sopraccitato.

Pensioni per giovani che hanno pochi contributi: come funzionerebbe-trading.it

Si chiama pensione di garanzia e la proposta è ideata per supportare i lavoratori più giovani, soprattutto coloro che dal 1° gennaio 1996, hanno iniziato a versare contributi. Si punta ad assicurare la pensione minima a chi non riesce a raggiungere una cifra che consente di vivere dignitosamente, con i contributi versati negli anni di lavoro.

Nella proposta si parla di un assegno di garanzia, che va a integrare la pensione minima, riconoscendo i periodi in cui si è rimasti disoccupati involontariamente, si sono svolti lavori precari ecc. Il governo ha proposto di aprire un fondo riservato, che nel tempo dovrebbe vedere una crescita. Per il 2025 è previsto uno stanziamento di 100 milioni di euro, che andrà via via aumentando.

Questo genere di pensione, vuole essere un supporto per le incertezze di generazioni come quelle anni ’80/’90, le cui carriere hanno subìto parecchi stop e incertezza dal punto di vista reddituale. Vedremo se questa misura, in futuro, diventerà un punto di riferimento per il sistema di previdenza delle generazioni future. Solo il tempo ce lo potrà dire.

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