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Economia e Finanza

Chi assiste un genitore e fruisce dell’aspettativa, deve chiedere il riscatto dei contributi?

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I periodi di aspettativa dal lavoro per assistere un genitore devono essere riscatti ai fini della pensione? Rispondiamo a questa domanda. 

Chi assiste un genitore, può riscattare i contributi

Esaminiamo il quesito di una lavoratrice dipendente che chiede agli Esperti di Trading.it se deve riscattare i contributi per i periodi di aspettativa dal lavoro (non retribuiti) fruiti per assistere il padre con legge 104. Nel complesso la dipendente scrive che ha usufruito di otto mesi di aspettativa e chiede se può riscattare tale periodo ai fini pensionistici. In effetti, il riscatto è possibile ma non è sempre permesso, analizziamo perché e come fare.

Chi assiste un genitore e prende l’aspettativa dal lavoro, deve chiedere il riscatto dei contributi?

Per riscattare i periodi di aspettativa bisogna rispettare determinate condizioni. Precisiamo che l’articolo1 comma 789 della legge n. 96 del 27 dicembre 2006, ha esteso la facoltà di riscatto dei periodi di aspettativa per motivi personali (come ad esempio assistere un genitore). Tale facoltà è possibile anche per i periodi antecedenti al 31 dicembre 1996. Nel caso specifico, il periodo di aspettativa di otto mesi deve essere fruito per situazioni personali dei genitori, anche non conviventi.

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Da precisare che l’aspettativa dal lavoro per motivi personali non deve essere confusa con l’aspettativi per gravi motivi familiari. Le differenze sono sostanziali. Legge 104 | Congedo di due anni per assistere la persona con disabilità: convivenza e coabitazione

L’aspettativa per motivi personali è prevista nella maggior parte dei contratti di lavoro e permette al dipendente un periodo massimo di astensione lavorativa di dodici mesi, fruibile in maniera continuativa o frazionata. Si tratta di un periodo in cui il dipendente si trova in una situazione di grave disagio personale. Questo periodo deve essere richiesto al datore di lavoro con documentazione che spiega la motivazione dell’assenza. Inoltre, precisiamo il periodo di aspettativa per gravi motivi personali non da diritto alla retribuzione e nemmeno alla copertura contributiva, ma consente di conservare il posto di lavoro.

Riscatto dei contributi

La legge n. 53 dell’anno 2020 permette di riscattare il periodo di astensione al lavoro per gravi motivi familiari, però, l’interessato deve fornire la documentazione (atti del periodo di fruizione) che attesti il periodo di aspettativa (lettera di richiesta al datore di lavoro, libro matricola, cedolini paga, autorizzazione rilasciata dal datore di lavoro). Inoltre, è necessario documentare i gravi motivi nel quale il dipendente si è trovato con la conseguenza del periodo di aspettativa. L’interessato deve inviare domanda di riscatto all’INPS con tutta la documentazione richiesta.

Fonte: Circolare INPS n. 26 del 28 febbraio 2008

Angelina Tortora

Giornalista pubblicista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania, ragioniera commercialista iscritta all'ordine dei Revisori Legali. Si occupa di tematiche fiscali e previdenziali. Aiuta il lettore nel disbrigo delle pratiche, dalle più semplici alle più complesse. Direttrice della testata giornalistica InformazioneOggi.it, impegnata in vari progetti editoriali e sociali. Profilo Linkedin

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