L’Assegno di Inclusione spetta anche alle famiglie con minori. È, però, necessario un requisito fondamentale, legato all’obbligo scolastico.
Tra i beneficiari dell’Assegno di Inclusione ci sono, oltre alle famiglie con un membro disabile, over 60 o in condizione di svantaggio e inserito in un programma dei servizi socio assistenziali locali, anche quelle con minori.

Non tutti i percettori, tuttavia, sanno che per l’erogazione del sussidio economico ai minorenni è essenziale rispettare una precisa condizione, individuata nell’art. 2, comma 3-bis, del Decreto Legge n. 48/2023: l’adempimento dell’obbligo scolastico. Ma cosa succede ai nuclei familiari che non rispettano tale obbligo?
Addio all’Assegno di Inclusione se i minori non vanno a scuola: cosa prevede il nuovo Decreto?
Il pagamento dell’Assegno di Inclusione è legato alla redazione del cd. Patto per Inclusione Sociale, ossia un progetto di cambiamento sottoscritto dei percettori della misura. Recentemente, il decreto attuativo del Decreto Legge n. 48/2023 ha sancito una regola fondamentale: se il minore non è iscritto e non frequenta la scuola dell’obbligo, l’Assegno di Inclusione viene revocato.

Il rispetto di tale norma viene garantito dagli operatori dei servizi sociali che si occupano della redazione del Patto per l’Inclusione Sociale. Gli operatori, infatti, possono verificare tutte le informazioni relative alla frequenza scolastica tramite la piattaforma digitale GePI e l’Anagrafe Nazionale dell’Istruzione.
Se dagli accertamenti vengono riscontrate delle irregolarità, i genitori (o chi esercita la responsabilità genitoriale) vengono invitati a inviare, entro 10 giorni, la certificazione attestante l’ordinaria iscrizione e frequenza scolastica. Se tale prova non viene fornita, viene inserito un avviso nel Patto per l’Inclusione Sociale ad adempiere entro una settimana dalla firma dello stesso.
Nel caso in cui non dovesse essere rispettata tale scadenza, verrà disposta la sospensione del pagamento dell’Assegno di Inclusione a partire dal mese successivo. L’erogazione riprenderà solo in caso di attestazione della frequenza scolastica. Il mancato rispetto dell’obbligo determina la cessazione definitiva del diritto all’Assegno.
È opportuno chiarire che non è sufficiente frequentare la scuola solo al momento della firma del Patto, ma è necessario che l’obbligo venga rispettato per tutta la durata dell’anno scolastico. Durante gli accertamenti periodici da parte degli operatori sociali, potrebbero anche essere ideate misure per aiutare il nucleo familiare interessato a coinvolgere i minori e garantirne il diritto all’istruzione.
Conclusioni
Il Decreto Ministeriale sancisce non solo l’obbligo da parte delle famiglie di rispettare le norme imposte per la corretta erogazione dell’Assegno di Inclusione, ma sottolinea anche che l’istruzione è un diritto che va assicurato a tutti e, in particolare, per i percettori del sussidio, rappresenta una condizione imprescindibile.
Ricordiamo, infine, che in Italia l’obbligo scolastico riguarda la scuola primaria (elementari), la scuola secondaria di primo grado (medie) e il biennio di scuola superiore o formazione professionale (liceo o istituto tecnico).