Tutte le mosse da porre in essere per l’Assegno Unico: se si fa così aumenta e non si commettono errori.
Se l’Assegno Unico aumenta molte famiglie a partire dal mese di settembre, potranno tirare un respiro di sollievo. Ma questa crescita vale per tutti? Ecco cosa bisogna sapere, si può agire in un modo specifico.

Al fine di avere un aumento dell’importo dell’Assegno unico da settembre 2025 bisogna aggiornare l’ISEE e presentarlo entro il termine. L’ultimo è stato indicato nel 28 febbraio 2025, ma alcuni avrebbero potuto inoltrarlo anche successivamente, entro giugno 2025, per ottenere gli arretrati di marzo.
In ogni caso, c’è un tassello a cui fare riferimento, l’aggiornamento è necessario, poiché senza ISEE aggiornato si ottiene solo l’importo minimo di 57 euro al mese. Si devono verificare le maggiorazioni spettanti, indicarle nelle domande quando non solo automatiche, e compilare spuntando tutti i campi della domanda INPS che si fa online.
Gli elementi da trascrivere sono i figli con disabilità, da compilare con apposita documentazione; famiglie con figli sotti 1 anno, con aumento del 50%; nuclei con almeno 3 figli e ISEE fino a 45.939 euro e con maggiorazione del 50% per i figli di 1-3 anni. Anche le famiglie con 4 figli e maggiorazione di 150 euro al mese, le madri più piccole di 21 anni, e se tutti e due i genitori lavorano.
Se si fa parte di queste categorie bisogna assicurarsi che la domanda sia stata aggiornata per avere l’aumento.
L’Assegno Unico aumenta, come fare la domanda senza commettere errori
In seguito all’analisi dell’assegno unico, bisogna capire come aumenta, nel senso di comprendere le modalità più efficaci per sottoscrivere la documentazione che serve e non compiere alcun errore.

Se non si è fatta la domanda o non la si sa completare, ci si può avvalere di un CAF o Patronato, oppure si può fare tutto in autonomia mediante il sito ufficiale dell’INPS. Se già si percepisce l’assegno, ma con un importo non maggiorato, bisogna modificare la domanda ponendo tutte le variazioni che di contro, daranno diritto agli incrementi.
Soprattutto se ci sono modifiche nella composizione del nucleo familiare. Alla nascita di nuovi figli, al variare della disabilità, se cambia la situazione lavorativa, o gli stessi stravolgimenti delle coordinate bancarie, bisogna aggiornare la domanda e fare in modo che l’assegno sia calcolato correttamente.
Ultimo tassello, controllare con frequenza il calendario INPS. Gli aggiornamenti posti in essere finora, dopo la scadenza di febbraio, potrebbero entrare in vigore con dei mesi di ritardo. Il saldo degli aumenti, potrebbe partire da uno dei mesi successivi, e monitorare le comunicazioni dell’INPS è essenziale.
In sostanza, bisogna aggiornare l’ISEE e la domanda, dichiarando le maggiorazioni che spettano rivolgendosi a un CAF o all’INPS per assistenza. Senza l’aggiornamento, l’importo rimane quello base.