Mantenere l’Assegno Unico di questi tempi sembra essere una sfida, ecco come farcela senza commettere errori.
Per molte famiglie mantenere l’Assegno Unico sta diventando una sfida, proprio per questo è fondamentale armarsi di tutti i requisiti che ne determinano la conservazione. L’informazione è la base primaria per proteggere e far valere i propri diritti. Ecco cos’è necessario sapere e quali errori non bisogna assolutamente commettere.
L’Assegno Unico è uno strumento di Welfare finalizzato a sostenere le famiglie che lo necessitano. Significa avere dalla propria una condizione che aiuta chi è maggiormente in difficoltà, specie nella gestione economica dei figli. Non tutti hanno le stesse risorse, ma chiunque deve avere la possibilità di farcela. Mantenere il beneficio è una sfida oggigiorno.
Infatti, bisogna sapere che l’Assegno Unico per figli maggiorenni fino a 21 anni, è riconosciuto, e lo è a precise condizioni. Infatti, i principali requisiti sono avere un figlio maggiorenne che però deve essere a carico del nucleo familiare ai fini ISEE. Lo stesso deve avere meno di 21 anni al momento della domanda, ma deve nello specifico ritrovarsi in delle condizioni ben precise.
Dopo aver presentato l’importanza e gli elementi dell’assegno unico, risulta essenziale sapere che per mantenere la misura di Welfare, è fondamentale non solo godere dei requisiti, ma soddisfare determinate condizioni concrete. Ecco di quali si tratta, soprattutto cosa bisogna fare per non commettere errori.
Arrivati a questo punto, tra le condizioni da analizzare c’è senza dubbio quella di frequentare un corso di formazione scolastico o professionale. Appunto, si fa riferimento a una scuola superiore, alla formazione professionale, all’istruzione tecnica superiore, o anche all’università. Da qui, segue un’altra situazione, quella del consolidamento di un’attività di tirocinio. Si tratta di svolgere un’attività lavorativa con reddito complessivo non superiore a 8 mila euro l’anno.
Ancora l’essere registrato come disoccupato e in cerca di un’occupazione presso i servizi pubblici per l’impiego, o fare il servizio civile universale. Questo per tutti i figli maggiorenni entri 21 anni d’età. Infatti, è bene precisare che per i figli con disabilità certificata con Legge n. 104 del 1992, non c’è limite d’età per la percezione dell’assegno unico.
In sostanza, si evince che il diritto all’Assegno Unico si conserva fino al compito dei 21 anni se il figlio, anche se maggiorenne, è appunto uno studente, un lavoratore con un reddito entro i limiti indicato, o è disoccupato e cerca lavoro, oppure infine è impegnato nel portare avanti il servizio civile. Oltre l’età in questione non viene più erogato, fatta eccezione per i casi in cui si parla di disabilità certificata e l’essere a carico fiscalmente.
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