Mai cadere nel trucco dell’assente, perché in assemblea condominiale bisogna che tutto segua un iter ben preciso.
Per approvare le deliberazioni in assemblea, non si può tenere conto dell’adesione espressa dal condomino, allontanatosi prima dei voti. L’organo di autogoverno dei condomini serve a gestire la vita condominiale nelle questioni e servizi comuni. Rappresenta la volontà di questi, legandosi al fatto di essere collegiale, cioè distinta rispetto quella dei singoli. Il trucco permette di scoprire l’assente.
I condomini si radunano per decidere sulle questioni in comune in assemblea condominiale.
Deliberano con il voto della maggioranza o di tutti i componenti, ed è l‘ultimo comma dell’art. 1136 c.c. che conferma la scrittura del verbale da trascrivere nel registro dell’amministratore.
La delibera è quindi un atto collettivo che incarna l’incontro di più volontà con lo stesso scopo. Si tratta di un procedimento a formazione progressiva, il quale ha come prima fase quella di convocare tutti gli aventi diritto, secondo quanto predisposto dal comma 6 dell’articolo citato.
Tutti devono essere convocati, pena l’annullabilità delle delibere, con l’avviso da comunicarsi almeno cinque giorni prima della data fissata per la riunione, come dice l‘art. 66 disp. att. c.c.. L’assemblea può essere richiesta quando necessario anche in via straordinaria ed è voluta da ameno due condomini che incarnino 1/6 dell’edificio.
Passati 10 giorni, i condomini posso convocare. Ma senza l’amministratore, anche se una linea straordinaria, non si può convocare nulla. L’avviso è comunicato mediante posta raccomandata, posta elettronica certificata, fax o a mano.
Deve figurare giorno, luogo, ora della riunione, e se online ci deve essere l’indicazione della piattaforma da utilizzare. Se ci sono omissioni, elementi incompleti o ritardi, la deliberazione in assemblea è annullabile ai sensi dell’art. 1173 del c.c., su domanda di dissenzienti e assenti, perché non correttamente convocati.
Perché questo trucco fa risultare assente in assemblea condominiale
Chi se ne va poco prima della votazione, come si comporta? Può impugnare la delibera in assemblea condominiale, o risulta assente a prescindere?
I condomini possono allontanarsi, non sono obbligati a restare per tutta la durata. Possono andarsene dopo aver trattato la questione di loro interesse. Non è un ostacolo per l’assemblea, ma può condizionare l’esito delle votazione, specie se ci sono de quorum richiesti. Il presidente deve tenere aggiornate le presenze in tempo reale per le votazioni nel verbale.
Anche l’abbandono deve essere segnato con una formula come “Il condomino Caio si allontana alle ore 18:30”. Ciò non incide nella costituzione dell’assemblea, ma sul quorum deliberativo.
Chi lascia l’assemblea senza delega è assente rispetto le delibere successive, e non partecipa al computo delle maggioranze. Comunque ha diritto a ricevere il verbale completo e può impugnare la delibera.
Il termine, 30 giorni ex art. 1137 c.c., partirà dalla data di ricezione del verbale, non dal giorno della riunione secondo sentenza della Cassazione Civile, sezione II n. 89/1967. Lo ribadisce anche Corte di Appello di Napoli, con la sentenza n. 1568/2025.