Il Ministero del Tesoro prepara una nuova finestra di emissioni con tre Btp programmati per l’11 dicembre 2025. Le scadenze 2029 e 2030, le cedole tra il 2,35% e il 3% e l’importo massimo di 5 miliardi di euro attireranno l’attenzione degli investitori in cerca di stabilità. L’operazione conferma la strategia del Ministero dell’Economia e delle Finanze nel calibrare durata, rendimento e domanda.
Nel calendario delle emissioni governative, i Btp continuano a rappresentare un punto di riferimento per chi cerca rendimento costante e certezze nelle scadenze.

Le aste di fine anno attirano in genere una platea ampia di risparmiatori e investitori istituzionali, soprattutto quando il MEF decide di concentrare l’offerta su scadenze medie, considerate un equilibrio naturale tra durata e volatilità.
Tre Btp in arrivo l’11 dicembre 2025: cosa sapere sulle nuove emissioni del Tesoro
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze annuncia tre Btp in asta l’11 dicembre 2025, confermando un collocamento che potrà raggiungere un ammontare massimo di 5 miliardi di euro. L’operazione coinvolge titoli già presenti sul mercato, proposti in nuove tranche per rispondere alla domanda degli investitori e ottimizzare la struttura del debito pubblico.

Il primo titolo in calendario è il Btp gennaio 2029, nona tranche di un’emissione avviata il 15 luglio 2025, con scadenza fissata al 15 gennaio 2029. La cedola annuale lorda del 2,35% e il regolamento sottoscrizioni del 15 dicembre 2025 lo rendono un riferimento per chi preferisce scadenze medio-brevi. L’importo offerto varia da 2,5 a 3 miliardi, con un’asta supplementare da 600 milioni. Il codice ISIN IT0005660052 lo identifica all’interno del mercato obbligazionario.
Segue il Btp ottobre 2030, ottava tranche dell’emissione dell’11 giugno 2025, che raggiungerà la scadenza il primo ottobre 2030. La cedola del 2,7% risponde alla logica di un rendimento crescente su durate più lunghe. L’importo previsto oscilla tra 750 milioni e 1 miliardo, affiancato da un’asta supplementare da 200 milioni. La prossima cedola verrà corrisposta il primo aprile 2026, il titolo è identificato dal codice ISIN IT0005654642.
Il terzo titolo è il Btp ottobre 2029, undicesima tranche dell’emissione del 2 settembre 2024, con scadenza prevista per il 1° ottobre 2029. Offre una cedola più alta, pari al 3%, elemento che lo rende interessante per chi cerca rendimenti leggermente superiori in scadenze intermedie. Come per il titolo 2030, l’importo varia tra 750 milioni e 1 miliardo, con supplemento da 200 milioni, e la prossima cedola è attesa il 1° aprile 2026. Il codice di riferimento è ISIN IT0005611055.
L’appuntamento di dicembre permette quindi agli investitori di calibrare strategie e scadenze, inserendo nel portafoglio titoli con rendimenti modulati e un profilo temporale coerente con le esigenze di medio periodo. Le differenze tra cedole, date di emissione e ruolo delle aste supplementari offrono un quadro chiaro della direzione seguita dal Tesoro nel gestire il debito e mantenere attrattiva la gamma dei Btp.