Una fattura dimenticata o inviata in ritardo può trasformarsi in una sanzione pesante. E con la nuova fatturazione elettronica 2025, il margine di errore è sempre più ristretto. Ogni invio deve rispettare regole ben precise, soprattutto se riguarda operazioni con l’estero.
Le novità includono scadenze più rigide, controlli automatici e un nuovo documento digitale, il TD29. Ignorare queste novità può avere conseguenze fiscali serie, ma conoscere le regole può fare davvero la differenza.

Una piccola disattenzione può far partire una catena di errori. Basta dimenticare una data, o non accorgersi di un messaggio di scarto del Sistema di Interscambio, per vedere sfumare la validità di una fattura. E non si tratta solo di burocrazia: le sanzioni possono arrivare a centinaia o migliaia di euro. Non è più tempo di gestioni manuali o memorie affidate al caso. Il 2025 porta un quadro normativo che obbliga a rivedere il modo in cui si lavora con la fatturazione elettronica.
Chi si affida a software evoluti riesce a contenere i rischi, ma anche con l’automazione serve conoscere le regole. Una fattura elettronica non è considerata emessa se il SdI la scarta. Serve un nuovo invio entro cinque giorni, altrimenti scattano le sanzioni. E per chi lavora con l’estero, le cose si complicano ulteriormente.
Le nuove regole e scadenze nella fatturazione elettronica 2025
Ogni tipo di fattura ha un suo calendario. Le fatture immediate devono essere trasmesse entro 12 giorni dalla data dell’operazione, mentre le fatture differite si possono inviare entro il 15 del mese successivo, solo se supportate da documenti come il DDT. Ma non basta rispettare questi tempi: serve anche che il documento venga accettato dal Sistema di Interscambio. Un errore di forma, e tutto si blocca.

Dal settembre 2024, il sistema sanzionatorio è diventato più severo. Se una fattura viene inviata in ritardo, o contiene errori che incidono sulla liquidazione IVA, la sanzione è pari al 70% dell’IVA stessa, con un minimo di 300 euro. Per gli errori meno gravi, le multe variano da 250 a 2.000 euro. Anche le operazioni non imponibili o soggette a reverse charge rientrano nei casi sanzionabili. Tuttavia, il ravvedimento operoso consente di ridurre l’importo della sanzione se si agisce tempestivamente.
Autofatture estere e TD29: cosa cambia davvero
Un’altra novità importante della fatturazione elettronica 2025 riguarda le autofatture per operazioni con l’estero. Se un fornitore straniero emette una fattura, chi la riceve ha tempo fino al 15 del mese successivo per trasmettere l’autofattura elettronica. Oltre questo termine, si rischiano sanzioni da 500 a 10.000 euro.
Ma dal 1° aprile 2025, se la fattura estera non arriva o risulta irregolare, bisognerà trasmettere il nuovo documento elettronico TD29. Non è un documento fiscale in senso stretto, non si versa l’IVA né si detrae, ma serve a notificare l’operazione. Deve essere inviato entro 90 giorni dalla data prevista per la fattura. In caso di errori, è possibile correggerlo con una rettifica. Anche per il TD29, le sanzioni sono salate: si può arrivare al 70% dell’IVA teorica con un minimo di 250 euro.
La compilazione è relativamente semplice, ma richiede attenzione. È sufficiente inserire i dati dell’operazione, fornitore, data, imponibile, IVA teorica, e trasmettere il file al SdI. Software come Fatture in Cloud semplificano questa procedura, riducendo i rischi legati alle dimenticanze.