Quando si vende o si affitta un immobile, l’agenzia immobiliare ha diritto alla provvigione: ma come funziona davvero? Cosa c’è da chiarire
Quando si mette in vendita un immobile, in genere, ci si rivolge a un’agenzia immobiliare che possa cercare il giusto acquirente e concludere l’affare.
Attenzione alla provvigione dell’agenzia immobiliare: chiarito come calcolarla-trading.it
Si tratta di un processo che può durare dei mesi, perché bisogna trovare delle persone che siano realmente interessate all’acquisto di una casa o altro genere di immobile. È una questione che richiede tempo, quindi, e una volta che l’affare è portato a termine, ognuna delle parti coinvolte nell’affare avrà la quota pattuita tramite contratto.
Tuttavia, per ragioni differenti, può accadere che si verifichino delle controversie, e in questi contesti, la gran parte delle volte, si può anche finire in Tribunale. La Cassazione, in una sua recente sentenza, ha voluto chiarire quando il mediatore ha diritto alla provvigione.
Si tratta di un dettaglio molto significativo, che rende più chiare le cose nel caso in cui dovessero avere luogo, come detto, una serie di controversie sul tema. Ma approfondiamo meglio cos’è una provvigione e quando spetta all’agenzia immobiliare.
Prima di esaminare come si è espressa la Cassazione in merito al diritto di provvigione di un’agente immobiliare, chiariamo cos’è una provvigione.
Nello specifico, la provvigione immobiliare è un importo computato in percentuale che spetta all’agente, per il lavoro eseguito per conto dei propri clienti. Tale lavoro consiste nell’inserire un annuncio di vendita o affitto di un immobile, la mediazione della proposta, l’atto e la conclusione definitiva dell’affare.
Di solito, un agente immobiliare percepisce sul prezzo di un immobile venduto, dal 2% al 5%. Per ciò che concerne l’affitto, invece, la provvigione dell’agente si computa sulla cifra di una mensilità o può anche attestarsi al 15% più IVA dell’affitto annuo.
Tutto dipende, naturalmente, dagli accordi. Ora, quando si sottoscrive una proposta di acquisto, l’affare non può dirsi concluso. Come chiarisce bene una recente sentenza della Corte di Cassazione, n° 2385 del 26 gennaio 2023, il diritto dell’agente alla provvigione nasce solo nel momento in cui un affare è concluso, sul prezzo conclusivo dell’affare, facendo riferimento alla proposta di acquisto.
In sostanza, una proposta preliminare di compravendita firmata dalle parti costituisce vincolo giuridico, ma i documenti con intese parziali, invece, non lo sono. Dunque, è bene tener conto di questi chiarimenti, se ci si dovesse trovare in un caso simile.
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