Portabici e portasci da auto: nuove regole, multe salate e obbligo di collaudo. Se hai montato questi accessori, c’è qualcosa che devi sapere per evitare brutte sorprese.
Maurizio e Gianfranco sono amici da sempre e condividono la stessa passione: la montagna. D’inverno non si perdono un weekend sulla neve, mentre d’estate amano esplorare nuovi sentieri in bicicletta.
Per questo, entrambi hanno investito in un portasci e in un portabici per le loro auto, convinti di aver fatto la scelta giusta. Ma qualcosa è cambiato: una recente sentenza del Tar Lazio ha riattivato le regole più restrittive del Ministero dei Trasporti, imponendo nuovi limiti e obblighi di collaudo. E adesso? Potrebbero rischiare multe pesanti se non si adeguano. Vediamo cosa significa tutto questo per chi, come loro, utilizza questi accessori.
Fino a poco tempo fa, chi utilizzava un portabici da gancio traino poteva stare tranquillo: bastava rispettare le norme generali del codice della strada e assicurarsi che la targa e le luci non fossero oscurate. Ma ora la situazione è diversa. Con la riattivazione delle circolari ministeriali, vengono imposti limiti precisi sulle dimensioni massime consentite:
Inoltre, se il portabici o il portasci copre anche solo parzialmente la targa o i fanali, diventa obbligatorio effettuare un collaudo presso la Motorizzazione Civile. E qui iniziano i problemi: tempi di attesa, costi aggiuntivi e il rischio concreto che molti modelli non vengano più considerati a norma.
Maurizio, che usa il portabici posteriore, si chiede se sia davvero necessario tutto questo. Gianfranco, invece, ha il suo portasci sul tetto, ma non sa se le nuove regole possano riguardarlo. La realtà è che chiunque utilizzi accessori di questo tipo deve informarsi bene, perché le sanzioni possono arrivare fino a diverse centinaia di euro.
Le nuove disposizioni creano non pochi grattacapi a chi, come loro, ha già investito in un portabici o un portasci. Il rischio più grande? Trovarsi in strada con un accessorio che fino a ieri era considerato regolare e oggi potrebbe costare una sanzione salata. Le multe per chi non rispetta queste norme variano a seconda della gravita della violazione:
Maurizio e Gianfranco dovranno ora decidere se adeguare i loro accessori o, peggio ancora, rimuoverli completamente. La sentenza del Tar Lazio conferma che le circolari ministeriali sono valide e vincolanti, a meno che non ci siano ulteriori ricorsi. Nel frattempo, molti automobilisti si trovano nella loro stessa situazione: confusi e arrabbiati. E se le regole cambiassero di nuovo tra qualche mese? Chi ha già speso soldi per un portabici omologato potrebbe sentirsi tradito dalle istituzioni.
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