Non si può mai stare tranquilli, gli aumenti in busta paga sono a rischio perdita di bonus, cosa succede.
Ricevere degli aumenti in busta paga è una bellissima notizia dati i tempi di crisi economica vigenti, ma non è sempre positivo. Perché in molti casi si finiscono per perdere dei bonus. Infatti, ad alcuni converrebbe maggiormente rimanere in una condizione con minori entrate, piuttosto che maggiori, perché gli incentivi statali parrebbero essere più vantaggiosi. Di chi si tratta?

Rischio di perdere bonus e conseguentemente potere d’acquisto, è questo ciò che fa infuriare più di tutto. Dal rapporto dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, l’Upb per il 2025, si evince un allarme abbastanza preoccupante. Gli aumenti salariali lordi studiati al fine di compensare l’inflazione, potrebbero non porsi in un reali miglioramento del reddito netto a causa del “drenaggio fiscale”.
Cosa significa? Che si sta per innestare un effetto “boomerang” non indifferente, con tanto di drenaggio fiscale. Per quanto concerne l’Upb, l’aumento nominale degli stipendi, potrebbe finire di far salire i lavoratori in scaglioni di Irpef più elevati, di conseguenza ciò vanificherebbe buona parte dell’aumento.
Le detrazioni fiscali rimangono fisse e non sono indicizzate all’inflazione, alla pressione fiscale sul reddito che aumenta, e alla penalizzazione dei redditi medio-bassi. Ecco perché succede una tragedia economico-sociale di questo peso. La situazione finisce per complicarsi per quanto concerne la possibile perdita o riduzione di bonus fiscali.
Tutte le soluzioni per non perder bonus davanti gli aumenti in busta paga
In merito a questo ultimo punto, si sta facendo riferimento al TIR, Trattamento Integrativo e al taglio del cuneo fiscale. Questi bonus infatti sono decrescenti all’aumentare del reddito, e finiscono per creare un “effetto boomerang” per cui un lavoratore potrebbe ritrovarsi con un guadagno netto inferiore o invariato, nonostante il lordo maggiore. Ci sono delle soluzioni?

Davanti a un problema così complesso, si stanno varando molteplici soluzioni. Le proposte vertono a porre in essere due interventi principali, questo al fine di contrastare il fenomeno che sta mettendo non poco in difficoltà la persone.
Tra le soluzioni proposte si è parlato di una revisione periodica della Aliquote Irpef e delle detrazioni proprio per adeguarle all’inflazione. Ma non è la sola. Poiché si starebbe persino trattando l’introduzione dei crediti d’imposta compensativi atti a neutralizzare gli effetti negativi del drenaggio fiscale.
Queste potrebbero essere le migliori risoluzioni del momento. Anche perché l’obiettivo è quello di tutelare il potere d’acquisto delle persone. Evitando soprattutto che gli incentivi possano essere poi erosi dalla tassazione. Bisogna garantire un concreto aumento del reddito disponibile, altrimenti si è punto e capo.