Un titolo che sembrava destinato a non fermarsi mai ha improvvisamente cambiato rotta. Pfizer, gigante della farmaceutica, è passata dai riflettori mondiali all’ombra di un grafico in discesa. Eppure, dietro quella linea che scende si nascondono nuove letture, previsioni sorprendenti e un rinnovato interesse degli analisti.
Cosa spinge oggi a guardare ancora a questo nome con attenzione? Tra minimi annuali, supporti chiave e target ambiziosi, si aprono scenari che non tutti si aspettano. Le sorprese, a volte, arrivano proprio quando nessuno le sta cercando.

Nel 2021, il mondo guardava a Pfizer come simbolo di forza. Il prezzo delle azioni toccava quota 53,21 dollari, mentre i mercati premiavano la corsa ai vaccini. Ma quella fase è durata meno di quanto si potesse immaginare. Negli anni successivi è iniziata una discesa che ha portato il titolo fino agli attuali 23,97 dollari. Il punto più basso è stato toccato a 20,52, livello che oggi rappresenta il primo supporto tecnico da tenere d’occhio. In mezzo, un andamento laterale fatto di incertezze, ma anche di segnali che iniziano ad attirare nuovi sguardi.
Con un prezzo obiettivo medio di 29,24 dollari, indicato da 25 analisti monitorati da Marketscreener, la potenzialità di rialzo si attesta al 22%. E mentre il consenso medio rimane su “Accumulate”, è evidente che molti operatori stanno rivalutando le reali prospettive del titolo. La Pfizer di oggi non è quella di tre anni fa, ma non per questo deve essere sottovalutata.
Un titolo sotto pressione ma con margini ancora da esplorare
Non è semplice, per un colosso come Pfizer, reinventarsi in tempi così rapidi. Eppure, i segnali che arrivano dal mercato suggeriscono una fase di consolidamento, più che una crisi strutturale. Il supporto a 20,52 dollari ha retto ai ribassi più forti, mentre la resistenza a 27,11 sembra sempre più vicina. Il grafico, a prima vista scoraggiante, nasconde una possibile ripartenza tecnica.

Negli ultimi mesi, la volatilità si è ridotta, e questo può rappresentare un terreno favorevole per costruire una base più solida. Gli analisti, pur divisi, non stanno abbandonando il titolo. Al contrario, la copertura costante da parte di 25 esperti conferma una fiducia sottotraccia. La raccomandazione “Accumulate” racconta di una Pfizer vista come occasione a sconto, in attesa di conferme operative.
Il punto è che molte aspettative sono già state scontate nei prezzi attuali. L’assenza di notizie eclatanti ha anestetizzato l’interesse generalista, ma è proprio in questi momenti che si creano le opportunità. Le azioni Pfizer, pur in una fase laterale, continuano a generare dibattito tra gli operatori, spesso più attenti a ciò che non si vede a prima vista.
Novità dal 2025: tra cautela e segnali da non ignorare
A partire da marzo 2025, alcune delle principali banche d’affari hanno aggiornato le loro valutazioni su Pfizer. Non ci sono stati stravolgimenti, ma piccoli cambi di tono che fanno riflettere. Goldman Sachs ha mantenuto una posizione neutrale ma ha alzato leggermente il prezzo obiettivo. Morgan Stanley, da parte sua, ha definito il titolo “stabile con potenziale”, puntando sulla pipeline in fase di sviluppo.
Le trimestrali hanno mostrato luci e ombre, ma con elementi interessanti: investimenti crescenti nella ricerca e un focus su settori terapeutici emergenti. Pfizer, insomma, sembra voler tornare a giocare un ruolo di primo piano, anche se con strategie diverse rispetto al passato.
L’interrogativo resta aperto: è questa una fase di accumulo silenzioso? O si tratta dell’ennesimo rimbalzo tecnico?