Cosa spinge alcuni grandi nomi della finanza a puntare proprio sull’Italia? Perché colossi come UBS, Bank of America e Mediobanca stanno rivedendo le loro strategie proprio a partire da Piazza Affari?
In un momento in cui l’incertezza globale sembra non dare tregua, alcune scommesse sembrano avere più senso di altre. E tra queste, le azioni italiane tornano al centro dei radar. Una mossa coraggiosa o una previsione lungimirante? Le indicazioni ci sono, ma bisogna leggere tra le righe.

Negli ultimi mesi si respira un’aria diversa. Non si tratta solo di un cambio di vento, ma di un vero e proprio mutamento di prospettiva. Alcuni dei nomi più autorevoli della finanza internazionale stanno puntando con decisione sull’Italia, riconoscendo nel nostro mercato segnali di forza che in passato erano passati inosservati.
Le azioni italiane stanno tornando protagoniste, ma non per via di una moda passeggera. È la combinazione di solidità aziendale, innovazione e visione di lungo periodo a rendere alcune società italiane particolarmente interessanti per gli investitori. Le scelte dei grandi gruppi bancari non sono mai casuali: riflettono analisi dettagliate e scommesse ben ponderate.
Dietro ogni nome citato nei report delle banche d’affari si nasconde una storia precisa. Non è solo questione di numeri: è la direzione che un’azienda sceglie, la sua capacità di adattarsi al cambiamento e, soprattutto, di guidarlo.
Azioni italiane: l’energia che guida il cambiamento
Quando UBS decide di rafforzare il proprio giudizio su Enel, non lo fa a cuor leggero. Con un target price alzato a 8,40 euro, l’istituto svizzero segnala chiaramente che vede nel gruppo italiano una leadership forte nel campo delle energie rinnovabili. Ed è proprio qui che si gioca una partita fondamentale: quella del futuro energetico del continente.

Enel ha dimostrato di saper investire senza perdere solidità. Ha abbracciato la transizione ecologica con convinzione, puntando su progetti concreti e a lungo termine. La sua posizione nel mercato europeo dell’energia è ormai ben definita, e rappresenta un punto di riferimento anche per chi guarda con attenzione all’impatto ambientale degli investimenti.
Questo equilibrio tra sostenibilità e rendimento è uno dei motivi per cui le azioni italiane nel comparto energia attirano sempre più interesse, specialmente in un contesto globale che premia le realtà capaci di offrire stabilità in mezzo all’incertezza.
Dalle banche alla difesa: l’Italia che piace agli investitori
Oltre al settore energetico, il comparto bancario e quello della difesa stanno attirando attenzione. Unicredit, secondo Mediobanca, è una delle migliori scelte per il 2025. La sua strategia di espansione, unita a un chiaro impegno verso la remunerazione degli azionisti, la rende una delle banche più interessanti del panorama europeo.
Lo stesso vale per Leonardo, azienda leader nella difesa e nella tecnologia applicata alla sicurezza. Anche qui, Mediobanca vede del potenziale: l’azienda italiana sta crescendo nei mercati internazionali e rappresenta un player solido in un settore strategico.
Infine, c’è Amplifon, che ha ottenuto la fiducia di Bank of America con un target price di 28 euro. Il suo ruolo nel mercato degli apparecchi acustici è sempre più forte, grazie a un mix di innovazione e capillarità distributiva.
Il filo conduttore è evidente: le azioni italiane che convincono di più sono quelle che uniscono crescita e visione, senza perdere contatto con il contesto globale