Un bando che richiama tante attenzioni su di sé. I posti di lavoro in ballo arriverebbero a ben 70.000. L’Ente pubblico in questione ha finalmente reso noto il testo ufficiale con tanto di dettagli e specifiche.
Si tratta di una riforma che ha come obiettivo quello di reclutare docenti. Di seguito le indicazioni utili.
Andiamo ora a vagliare con estrema attenzione la Riforma Concorsi Scuola 2022. Sono diverse settimane che si è discusso un numero considerevole di volte sulla riforma che si basa sul Decreto PNRR 2. Pare che il documento sia ormai ultimato.
Vediamo insieme cosa andrà a prevedere la riforma. Le assunzioni risponderanno a una serie di direttive ben precise. Rammentiamo un itinerario accademico che includa l’acquisizione di 60 crediti formativi e una verifica pubblica alla quale si farà seguire un anno di prova.
Altra nota, sarà concepito un differente cammino per i docenti precari.
Non è tutto. Ci sarà il riconoscimento dei 24 cfu al principio della carriera, le domande a risposta aperta prenderanno il posto dei test a crocette. E ancora, al fine di valutare i docenti si andrà a scandagliare la preparazione di studenti e discenti. In conclusione, si prevede una prova finale nel corso del percorso di studi con un elaborato a tema.
I posti in ballo 70.000.
La riforma propone una formazione ad hoc per divenire un insegnante, che includerà infatti i 60 crediti formativi e una verifica abilitante per ottenere la cattedra. A seguito dell’anno di prova e dopo aver verificato la preparazione degli alunni, si deciderà per la conferma della cattedra in questione.
Per i precari invece il percorso sarà il seguente: formazione, insegnamento per 3 anni, acquisizione di 30 crediti nelle sedi di Ateneo. Infine si passerà alla verifica finale e ai 365 giorni di prova.
Da segnalare un’altra novità: una fase di transizione, che restituirà maggiore velocità alle assunzioni degli insegnanti.
Per coloro che presenteranno una laurea magistrale e 30 crediti, il concorso per insegnanti risulterà aperto e, nel caso di idoneità, si avrà diritto a un contratto part-time per far propri gli altri 30 crediti.
Ai fini dell’insegnamento, tra le mura della scuola pubblica, occorrerà poi portare a termine l’anno di prova.
La buona novella, in ogni caso, sta nei numeri: si conterebbero ben 70.000 posti di lavoro, i quali saranno offerti nel prossimo biennio.
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