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Economia e Finanza

Bollo auto con legge 104: domanda entro dicembre anche per il familiare non convivente?

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Alcune categorie di invalidi possono ottenere l’esenzione del bollo auto con legge 104, ma la domanda deve essere inviata entro dicembre? Ed è valida anche per il familiare non convivente?

Bollo auto con legge 104: domanda entro dicembre

La legge, per una determinata categoria di invalidi a cui è stato riconosciuto un handicap grave, prevede numerose agevolazioni nel settore auto, che vanno dall’esenzione del bollo auto fino alle spese di riparazione. Le agevolazioni sono davvero tante, infatti, prevedono un acquisto con detrazione fiscale del 19% su un valore massimo di 18.075,99 euro, in questo limite sono comprese anche le spese di riparazione. Però, sono escluse le spese di ordinaria manutenzione, ad esempio il carburante, l’assicurazione o il cambio gomme. Inoltre, l’acquisto dell’auto con legge 104 prevede l’applicazione dell’IVA al 4% anziché il 22%. Inoltre, è prevista anche l’esenzione dell’imposta di trascrizione del passaggio di proprietà. 

In merito al bollo auto un Lettore ha posto un quesito specifico agli Esperti di Trading.it. Nello specifico che se deve presentare domanda di esenzione del bollo auto con legge 104 entro dicembre e se può presentare la domanda per un familiare non convivente. Rispondiamo a questa domanda rispolverando la normativa in vigore.

Bollo auto con legge 104: domanda entro dicembre anche per il familiare non convivente?

È possibile ottenere l’esenzione del bollo auto per i seguenti veicoli nuovi o usati:

a) con motore ibrido o a benzina: con cilindrata fino a 2.000 centimetri cubici;

b) motore ibrido o diesel: con cilindrata fino a 2.800 centimetri cubici;

c) motore elettrico: con potenza non superiore a 150 KW.

L’esenzione del bollo auto con legge 104 spetta sia al disabile, sia al familiare che ha fiscalmente a carico l’intestatario disabile del veicolo.

Una persona è considerata a carico fiscalmente, quando un familiare con un reddito lordo inferiore o uguale a 2.840,51 può essere considerato a carico della persona che provvede al suo mantenimento. Inoltre, è richiesta la convivenza, cioè deve comparire nel nucleo familiare del richiedente l’agevolazione. Infine, le agevolazioni variano in funzione al legame di parentela. Per i figli non superiore a 24 anni è previsto un reddito lordo inferiore o uguale a 4.000 euro, per essere considerati a carico fiscalmente.

Superato tale limite di reddito, le agevolazioni fiscali auto, spettano esclusivamente al disabile.

Quindi, se il familiare non è convivente non è possibile fruire dell’esenzione del bollo auto. Inoltre, il familiare può beneficiare di tutte le agevolazioni sopra descritte, al posto della persona con disabilità, solo se è lui che sostiene la spesa e a condizione che il familiare disabile con legge 104, sia a carico fiscalmente.

Poi, il documento di spesa deve essere intestato al familiare che sostiene le spese o al disabile, è indifferente, la condizione è che l’auto deve essere utilizzata ad uso esclusivo del disabile.

Infine, se il familiare ha fiscalmente a carico più persone disabili, può, nel corso di quattro anni, fruire dei benefici fiscali per l’acquisto di auto, per ogni portatore di handicap grave a suo carico.

LEGGI ANCHE>>>Esenzione bollo auto con legge 104: ci sono anche le spese di riparazione?

Quando fare la domanda?

La domanda dell’esenzione permanente del bollo auto deve essere inoltrata all’ufficio competente attraverso raccomandata con avviso di ricevimento. La domanda deve essere corredata della documentazione medico sanitaria che da diritto all’agevolazione. L’esenzione del bollo auto con legge 104, spetta per un solo veicolo, anche se l’automobilista ha più veicoli intestati.  Per fruire dell’esenzione, il disabile o il suo familiare, deve inviare solo il primo anno la domanda entro novanta giorni dalla scadenza del termine della scadenza del pagamento. L’ente avvisa del riconoscimento dell’esenzione attraverso una comunicazione a mezzo posta, ed è valida anche per gli anni successivi e quindi, non bisogna presentare domanda ogni anno.

L’ente nel caso di esito negativo, invia al richiedente lo stesso la comunicazione specificandone le motivazioni.

Gli uffici competenti a cui inviare la domanda sono gli uffici tributi dell’ente Regione. Solo in alcune regioni bisogna rivolgersi all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, per la gestione delle pratiche ci si può rivolgere all’ACI di competenza.

Angelina Tortora

Giornalista pubblicista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania, ragioniera commercialista iscritta all'ordine dei Revisori Legali. Si occupa di tematiche fiscali e previdenziali. Aiuta il lettore nel disbrigo delle pratiche, dalle più semplici alle più complesse. Direttrice della testata giornalistica InformazioneOggi.it, impegnata in vari progetti editoriali e sociali. Profilo Linkedin

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