Quando scattano i controlli del Fisco per i bonifici fatti durante l’anno? Ci sono alcune variabili che. vengono prese come campanelli d’allarme
Negli ultimi anni il Fisco italiano ha intensificato i controlli sui bonifici bancari, in linea con l’obiettivo di monitorare più da vicino i flussi di denaro e prevenire eventuali irregolarità fiscali. La preferenza data ai pagamenti elettronici aveva e ha ancora come primo obiettivo il cercare di rendere più tracciabile il denaro per evitare di far crescere il grande problema del nero in Italia.
Tutto ciò che non viene dichiarato ricade sulle tasche dei contribuenti e i pagamenti elettronici diventano così non solo un modo più veloce di pagare per il cittadino ma anche un controllo su chi non è in regola. In particolar modo, l’UE ha voluto dare più spazio ai bonifici bancari istantanei.
Questi ultimi non potranno più godere del sovrapprezzo che le banche erano solite inserire: adesso si può pagare istantaneamente senza troppi impedimenti. Attenzione però a quando si fanno i bonifici: se si vogliono evitare controlli e rogne, sarebbe meglio informarsi sul corretto espletamento dell’operazione. Non basta più rispettare la normativa generale: anche il più piccolo dettaglio, come la causale di un bonifico, può attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate.
In particolare, si è registrata una crescente attenzione verso quei bonifici che, per la loro natura e modalità di esecuzione, potrebbero essere interpretati come donazioni. Ad esempio quando manca una causale chiara o un’adeguata documentazione, l’operazione potrebbe essere soggetta di indagini approfondite, con l’eventuale rischio di sanzioni fiscali.
Nel 2025, infatti, l’approccio del Fisco sarà sempre più mirato: non solo le grandi operazioni, ma anche i trasferimenti di denaro apparentemente innocui possono finire sotto la lente d’ingrandimento. Ma cosa significa bonifico donazione? Si parla di donazione in determinati casi: quando per esempio la causale è vaga o generica, oppure viene sintetizzata con ‘regalo’ o ‘per te’.
Ancora, quando per esempio non viene fornita adeguata documentazione a supporto dell’operazione o il trasferimento di denaro avviene tra privati senza una giustificazione chiara. Tutti questi elementi farebbero scattare i campanelli dell’AdE: in alcuni casi le donazioni sono soggette a tassazione, e quindi bene informarsi per evitare problemi.
Per ridurre al minimo il rischio di controlli, è fondamentale prestare attenzione ai seguenti aspetti: la causale deve essere chiara e precisa e indicare lo scopo del trasferimento (no causali vaghe). Conservare le prove per giustificare la transazione nel caso in cui si avessero comunicazioni, ricevute, contratti e via discorrendo.
Evitare poi movimenti che potrebbero sembrare sproporzionati rispetto al reddito: bisogna essere coerenti con le proprie dichiarazioni fiscali. Seguendo queste semplici regole, è possibile tutelarsi da spiacevoli inconvenienti e garantire una gestione trasparente delle proprie finanze, anche in un contesto di controlli sempre più rigorosi come quello previsto per il 2025.
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