Bonus casa ereditabile: 7 casi sorprendenti in cui puoi continuare a detrarre fino a 96.000 €

Il tema del bonus ristrutturazioni ereditabile è sempre più centrale per famiglie e contribuenti. Le regole sulla trasmissibilità delle agevolazioni fiscali determinano chi può beneficiare delle detrazioni e in quali condizioni.

Nei prossimi anni milioni di italiani si troveranno a fare i conti con il bonus casa e con la sua eventuale ereditabilità. La detrazione del 50% sulle spese di ristrutturazione edilizia è infatti uno degli incentivi fiscali più diffusi, previsto dall’articolo 16-bis del TUIR. Ma cosa accade quando interviene una successione ereditaria oppure quando l’immobile viene venduto? L’Agenzia delle Entrate, tramite circolari e risoluzioni, ha chiarito negli anni diversi aspetti applicativi, stabilendo regole precise.

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Bonus casa ereditabile: 7 casi sorprendenti in cui puoi continuare a detrarre fino a 96.000 € – trading.it

Il punto centrale riguarda il concetto di trasferibilità: non sempre infatti il beneficio rimane in capo a chi eredita o acquista l’immobile. Alcuni vincoli stringenti, come l’uso diretto dell’abitazione da parte degli eredi, possono determinare la possibilità o meno di continuare a fruire della detrazione. Diverso è invece il caso della compravendita, dove le quote residue di detrazione si trasferiscono in automatico all’acquirente, salvo diversa pattuizione nell’atto.

Capire queste differenze è fondamentale per non rischiare di perdere un’agevolazione che può valere fino a 96.000 € per unità immobiliare. Molti contribuenti, infatti, si trovano a commettere errori nella compilazione della dichiarazione dei redditi, confondendo regole applicabili agli eredi con quelle valide per i nuovi proprietari. È perciò importante analizzare nel dettaglio i casi previsti dalla normativa e le interpretazioni fornite dall’Amministrazione finanziaria.

Quando il bonus ristrutturazioni passa agli eredi

Il bonus ristrutturazioni non si perde con il decesso del contribuente che lo aveva originariamente richiesto. In base alle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, le rate residue della detrazione possono essere trasferite agli eredi che conservano la detenzione materiale e diretta dell’immobile. Questo significa che, se l’immobile viene abitato dall’erede, egli può continuare a beneficiare delle detrazioni spettanti per i lavori già effettuati.

Un aspetto importante riguarda la distinzione tra chi subentra solo come comproprietario e chi invece utilizza effettivamente l’immobile. La detrazione, infatti, spetta esclusivamente agli eredi che vivono nell’immobile oggetto dei lavori. Nel caso in cui l’immobile resti sfitto o inutilizzato, l’agevolazione non può essere sfruttata. Lo stesso principio vale anche se l’erede decide di concedere l’immobile in locazione: in tale situazione, la detrazione non viene riconosciuta.

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Quando il bonus ristrutturazioni passa agli eredi – trading.it

Questo meccanismo differenzia il bonus ristrutturazioni da altri incentivi, come l’ecobonus o il superbonus, che hanno regole di trasferibilità leggermente diverse e, in alcuni casi, legate anche alla possibilità di cessione del credito o di sconto in fattura. Per il bonus casa tradizionale, il principio cardine resta quello dell’effettivo utilizzo dell’immobile da parte dell’erede.

Il caso della vendita e le differenze con altre agevolazioni

Diverso è il caso della vendita dell’immobile. In questa ipotesi, le quote residue di detrazione si trasferiscono automaticamente all’acquirente, salvo diverso accordo tra le parti formalizzato nell’atto notarile. Questa regola si applica indipendentemente dal fatto che il nuovo proprietario utilizzi l’immobile come abitazione principale o lo conceda in affitto. È dunque possibile che, acquistando un immobile già ristrutturato, si erediti anche il diritto alle detrazioni fiscali per le spese sostenute dal vecchio proprietario.

Le regole sul trasferimento del bonus ristrutturazioni hanno lo scopo di evitare che l’agevolazione vada perduta, ma al tempo stesso pongono vincoli specifici. Nel caso degli eredi, la condizione di utilizzo diretto rappresenta il punto centrale per poter continuare a beneficiare della detrazione. Nel caso della compravendita, invece, il trasferimento è più flessibile e avviene di diritto, a meno che il venditore non scelga espressamente di mantenere per sé il beneficio.

Secondo le analisi dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare e le interpretazioni di esperti fiscali, questa normativa contribuisce a dare stabilità al sistema delle agevolazioni edilizie, garantendo continuità nelle detrazioni e maggiore certezza nei rapporti tra contribuenti. Tuttavia, resta fondamentale prestare attenzione ai dettagli contrattuali e ai requisiti richiesti per non perdere la possibilità di usufruire di un’agevolazione che può valere fino a 96.000 € per unità immobiliare, con detrazione pari al 50% delle spese sostenute.

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