Bonus di 200 euro in busta paga, ma non per tutti: ecco chi lo riceverà

Duecento euro in busta paga fanno sempre comodo, ma non saranno per tutti. Una misura che fa parlare, divide e solleva dubbi. C’è chi l’aspetta con ansia, chi nemmeno sa di averne diritto e chi rischia di perderla. Il bonus welfare dei metalmeccanici Confapi, tra scadenze, requisiti e nuove trattative sul contratto collettivo, nasconde più insidie di quanto sembri. E nel frattempo, aumenti salariali e clausole di salvaguardia ridisegnano la busta paga.

Una somma fissa, 200 euro, è stata oggetto di un accordo tra Unionmeccanica Confapi e le principali sigle sindacali. È una cifra che non arriva a tutti, ma che, per chi ne ha diritto, rappresenta un piccolo sollievo in un periodo di rincari e incertezza. L’intesa prevede che venga erogata sotto forma di strumenti di welfare, entro febbraio 2025. Ma non tutti i lavoratori delle piccole e medie imprese del comparto metalmeccanico possono beneficiarne.

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Il bonus non è denaro liquido da spendere liberamente, bensì un credito destinato a specifici beni o servizi. E non si può aspettare troppo per utilizzarlo: va speso entro fine anno, altrimenti scade. C’è quindi un margine ristretto, sia per chi lo eroga, sia per chi lo riceve. E c’è di mezzo anche il tipo di contratto: alcuni ne restano esclusi per motivi formali.

Chi riceverà il bonus da 200 euro e perché non spetta a tutti

Il bonus di 200 euro in busta paga previsto dal CCNL metalmeccanici Confapi riguarda solo alcune categorie di lavoratori. È stato confermato con la dichiarazione comune del 17 gennaio 2025 e si basa sull’articolo 52 del contratto collettivo. L’importo viene erogato sotto forma di welfare contrattuale, come buoni acquisto, rimborsi scolastici, previdenza complementare o spese sanitarie.

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Chi riceverà il bonus da 200 euro e perché non spetta a tutti-trading.it

Non è un premio legato alla produttività né una gratifica natalizia: è parte integrante della retribuzione contrattuale. Per questo motivo spetta solo a chi, al momento dell’erogazione, rispetta determinati requisiti. Devono essere lavoratori in forza con contratto attivo, a tempo determinato o indeterminato, con durata non inferiore ai cinque mesi. Sono esclusi i dipendenti in prova o coloro che hanno cessato il rapporto prima della fine di febbraio.

Un caso pratico: un tecnico assunto il 15 gennaio 2025 con contratto a termine di 3 mesi, anche se inquadrato correttamente, non riceverà i 200 euro. Diversamente, un apprendista con contratto superiore ai cinque mesi ne ha pieno diritto, purché l’azienda rispetti le tempistiche di erogazione.

Nuovi aumenti da settembre: cosa cambia per i lavoratori Confapi

Mentre si attende il rinnovo del CCNL Confapi metalmeccanici, è stato firmato un accordo economico il 24 luglio 2025 che prevede aumenti dei minimi retributivi. A partire dal 1° settembre 2025, il 5° livello vedrà un incremento di 22,10 euro lordi, che si aggiunge ai 27,90 euro già riconosciuti da giugno. Un ulteriore scatto da 50 euro è previsto per giugno 2026.

L’aumento complessivo sarà quindi di 100 euro, ma potrà crescere ancora. L’accordo include una clausola di salvaguardia che garantisce l’adeguamento degli stipendi in caso di inflazione superiore a quella stimata. Una misura importante in un contesto economico instabile, che mira a proteggere il potere d’acquisto dei lavoratori.

Oltre agli aumenti, sono entrati in vigore anche nuovi importi per indennità di trasferta e reperibilità. Per esempio, dal 1° giugno 2024 la trasferta intera vale 49,68 euro, e per sei giorni di reperibilità con festivo e giorno libero un lavoratore di livello superiore al 5° riceve fino a 57,46 euro.

Tutto questo mentre le parti si preparano a riprendere le trattative per il rinnovo del contratto, scaduto a dicembre 2024. Un passaggio delicato, che potrebbe portare ulteriori novità per chi opera nel mondo della piccola e media impresa metalmeccanica.

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