Migliaia di famiglie italiane si sono imbattute in un problema di non poco conto che ha minato l’economia domestica.
Non che il problema fosse inaspettato, probabilmente non tutti hanno fatto i conti giusti e quelli che li hanno fatti hanno comunque dovuto subire uno stop che di questi tempi può essere davvero drammatico. Per fortuna è intervenuto lo Stato.

Parliamo di Assegno di Inclusione che come sapete dopo 18 mesi di accredito mensile continuativo, deve fermarsi per un mese in attesa che venga fatta una nuova domanda per continuare a percepirlo. Alcune famiglie, la maggioranza, lo sanno benissimo e loro malgrado per un mese non hanno ricevuto il sostegno. Per chi invece ha confuso i termini, la sorpresa è stata ancora più amara. Ma c’è un Bonus in arrivo per gli uni e per gli altri.
L’Adi si rivolge a quei nuclei familiari in cui sia presente almeno un soggetto considerato fragile: minorenni, persone con disabilità, over 60 o individui in condizione di svantaggio sociale. Il beneficio è subordinato alla sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale e, successivamente, all’adesione a un percorso di formazione lavorativa. Dunque non solo soldi per le prime necessità, ma anche un inserimento nel mondo del lavoro che sia il più veloce possibile.
Adi scaduto dopo 18 mesi: come recuperare il mese perso in attesa di una nuova domanda
L’Assegno di Inclusione ha una durata iniziale di 18 mesi, con possibilità di rinnovo per altri 12, ma solo dopo una sospensione obbligatoria di un mese. Ed è proprio su questo mese che il governo sta cercando di correre ai ripari.

L’AdI ha una durata iniziale di 18 mesi, con possibilità di rinnovo per altri 12, ma solo dopo una sospensione obbligatoria di un mese prevista dalla normativa. Per chi percepisce l’Assegno di Inclusione fin dalla sua entrata in vigore, giugno 2025 è stato l’ultimo mese del primo ciclo. La normativa impone un mese di stop prima di poter accedere al rinnovo di 12 mesi. Ne consegue che queste famiglie a luglio non hanno ricevuto nulla: un problema non da poco per centinaia di migliaia di famiglie in condizioni economiche disagiate.
Il governo allora è intervenuto con un emendamento al D.L. n. 92/2025 (c.d. Decreto Ilva), introducendo una misura compensativa: un contributo straordinario una tantum fino a 500 euro. Il testo dell’emendamento, approvato in Commissione e attualmente in fase di conversione parlamentare, stabilisce che: il contributo spetta ai nuclei familiari che hanno concluso i 18 mesi di fruizione dell’AdI e hanno presentato domanda di rinnovo; l’importo del bonus è pari all’ammontare dell’ultima mensilità percepita, con un tetto massimo di 500 euro; il pagamento avverrà contestualmente alla prima rata del secondo ciclo di erogazione, e comunque non oltre dicembre 2025.
La platea stimata dei beneficiari è di circa 506.000 famiglie che a questo punto riceveranno doppio accredito ad agosto.
In caso di nucleo familiare invariato, non sarà necessario sottoscrivere un nuovo Patto di Attivazione Digitale Se,al contrario, ci sono stati cambiamenti nella composizione familiare (decessi, nuove nascite o variazioni di residenza), sarà necessario presentare una nuova domanda e sottoscrivere un nuovo patto.