Giustizia fatta per i lavoratori del comparto scuola, 300 euro in busta paga sottoforma di bonus. Chi sono i reali destinatari del beneficio?
Chi lavora nel mondo della scuola è conscio delle difficoltà che vi sussistono, specialmente negli ultimi tempi. Si parla di dipendenti che vivono situazioni spiacevoli alle volte, ma i fortunati che riceveranno il bonus in busta pasta di 300 euro nel mese di aprile, devono sapere tutto ciò che concerne la situazione vantaggiosa.
La notizia è stata confermata, per docenti e personale ATA aprile diventa un mese fruttuoso, oltre che dignitoso. Questo perché le categorie in questione sono spesso vessate da un sistema che non sempre è a loro favore. Si tratta di stipendi che non in tutti i casi soddisfano le loro aspettative, e comunque sono contesti nei quali la precarietà è elevata.
Lo stipendio aumenta di oltre 300 euro, perché il Governo ha trovato il metodo migliore per cogliere gli arretrati. Si tratta del ricorso al taglio del Cuneo fiscale del 2025, al quale si aggiunge l’indennità di vacanza contrattuale. Questo in vista del rinnovo del CCNL. Ma da quando si può consultare il cedolino? Quali sono le percentuali da considerare per l’aumento?
Non è ancora stata diffusa la notizia, ma ad ognuno spetta una fetta di aumento differente, ecco da cosa dipende.
A partire dal 15 aprile il cedolino di NoiPa diventa un punto di riferimento costante per chi vuole vedere l’aumento in questione. Bisogna però evidenziare un aspetto importante, la presenza di diversi coefficienti, che dal punto di vista cifrario, modificano alcuni importi.
Ciò accade perché l’importo varia da una base di 70 ad un massimo 100 euro per chi ha redditi annui entro i 35 mila euro. Invece, chi ne ha fino a 20 mila dovrà far riferimento ad altre percentuali.
Si parte da 7,1% per chi ha 8500 euro di reddito, poi si scende a 5,3% per chi sosta tra un range di 8500 euro e 15000 euro. Infine, c’è la soglia del 4,8% per chi stanzia tra quest’ultima somma i 20 mila euro.
Ma sono coloro i quali che hanno un reddito entro i 32 mila euro che avranno una detrazione aggiuntiva di 1000 euro.
Il taglio del cuneo fiscale è una mossa astuta da parte del Governo che cerca in ogni modo di trovare le risorse pronte a soddisfare il Welfare, ma anche l’indennità in attesa di rinnovo contratto è un’escamotage da non sottovalutare.
Questa si basa su un aumento dello 0,6% in relazione alle retribuzioni che vanno dal mese di aprile a quello di giugno 2025.
Infine, si vocifera che sarà predisposto un ulteriore aumento dell’1% nel mese di luglio, ma si parla di una possibilità di cui ancora non si ha conferma certa.
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