Bonus libri di testo, si potranno detrarre nel 730 e ottenere un rimborso in busta paga o con accredito sul conto dall’Agenzia delle Entrate

Settembre porta con sé una spesa fissa che pesa su milioni di famiglie: i libri scolastici. Non si tratta solo di un rituale legato al ritorno tra i banchi, ma di un vero e proprio esborso economico annuale. Ora, qualcosa potrebbe cambiare davvero. Il governo sta valutando un’ipotesi concreta: includere i libri di testo tra le spese detraibili nel 730. Se approvata, questa misura potrebbe alleggerire il peso del caro-scuola, offrendo un rimborso diretto in busta paga o sul conto corrente. L’attenzione è alta e il dibattito è già acceso. Cosa prevede questa proposta e quali sarebbero le conseguenze per le famiglie italiane?

Quando si pensa al costo della scuola, spesso si guarda alle spese extra, come il materiale di cancelleria o gli zaini. Ma è l’acquisto dei libri di testo a rappresentare la voce più pesante, soprattutto per chi ha figli alle scuole medie o superiori. In certi casi, si arriva a spendere centinaia di euro solo per coprire l’elenco fornito dagli insegnanti.

Libri e pennarelli con matite
Bonus libri di testo, si potranno detrarre nel 730 e ottenere un rimborso in busta paga o con accredito sul conto dall’Agenzia delle Entrate-trading.it

È proprio su questo fronte che si sta ragionando per introdurre un nuovo tipo di bonus libri, legato alla dichiarazione dei redditi.

Un possibile rimborso per chi acquista libri scolastici

Nel quadro della Manovra 2026, si sta studiando la possibilità di detrarre il 19% della spesa sostenuta per i libri scolastici. La proposta prevede che, al momento della dichiarazione tramite modello 730, le famiglie possano ottenere un rimborso simile a quello già in vigore per mense scolastiche, gite e tasse di iscrizione. Questo significa soldi veri che tornano nelle tasche di chi sostiene la spesa.

Calcoli detrazioni
Un possibile rimborso per chi acquista libri scolastici-trading.it

Il meccanismo funzionerebbe come per altre detrazioni: i lavoratori dipendenti riceverebbero il rimborso in busta paga, mentre gli altri lo vedrebbero accreditato dall’Agenzia delle Entrate sul conto. Tuttavia, non si tratta di un beneficio garantito per tutti: si sta valutando se imporre dei limiti di reddito, rendendo il bonus libri accessibile solo a chi rientra in determinate fasce ISEE.

Facendo un esempio concreto, per un liceale il costo medio dei testi si aggira attorno ai 279 euro. Applicando una detrazione del 19%, si otterrebbe un rimborso di circa 53 euro. Non una somma enorme, ma comunque utile, specialmente se in famiglia ci sono più figli. Il valore di questa misura non va cercato tanto nella cifra in sé, quanto nella direzione che rappresenta: riconoscere che l’istruzione, oltre a essere un diritto, ha anche un costo reale.

Quanto costano i libri scolastici e cosa ne pensano gli editori

I dati parlano chiaro: secondo l’Associazione Italiana Editori, nel 2025 la spesa media per i libri scolastici è di circa 190 euro per le medie, mentre per le superiori si parte da 167 euro per i professionali, si passa per 241 euro nei tecnici e si arriva a 279 euro nei licei. A queste cifre vanno aggiunti eventuali dizionari, atlanti o testi complementari richiesti da molti istituti.

L’AIE difende il proprio operato, spiegando che gli aumenti per l’anno in corso sono stati contenuti: +1,7% per le medie, +1,8% per le superiori. Percentuali in linea con l’inflazione. Tuttavia, l’associazione chiede anche un sostegno pubblico più strutturale. Secondo Giorgio Riva, presidente del gruppo Educativo AIE, non si può continuare a ignorare il problema. Le case editrici non possono farsi carico da sole di garantire l’accesso allo studio, motivo per cui la detrazione rappresenterebbe un primo passo, soprattutto se accompagnata da misure più veloci per le famiglie in difficoltà.

Attualmente esistono già forme di sussidio per i libri a livello regionale o comunale, ma spesso sono vincolate a bandi lenti, budget limitati e criteri complessi. La detrazione nel 730 potrebbe rendere l’accesso al sostegno molto più diretto e meno frammentato. Resta da vedere se l’esecutivo troverà le coperture e se questa proposta troverà spazio nella legge definitiva.

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