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Economia e Finanza

Bonus mobili: 5 le cose che bisogna sapere sulla fattura e il pagamento

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Bonus mobili e le 5 domande e risposte utili per affrontare la spesa senza commettere errori ed ottenere il massimo della detrazione fiscale. 

Bonus mobili: 5 le cose che bisogna sapere sulla compilazione della fattura e il pagamento

Esaminiamo le domande poste da Lettore su un gruppo Facebook per i “Bonus casa“, sono domande specifiche e  potrebbero interessare molti Lettori, riguardano la compilazione fattura e le modalità di pagamento.

Precisiamo che il bonus mobili spetta fino al 31 dicembre 2021 per una spesa totale di 16.000 euro con una detrazione fiscale del 50% di circa 8.000 euro in dieci anni in quote uguali. Dal 2022 il tetto di spesa scende a 10.000 euro e la detrazione fiscale spettante si riduce a 5.000 in dieci rate in dieci anni. Quindi, ancora pochi giorni per fruire della maggiore detrazione.

Il quesito: “Buongiorno per acquisto di mobili ed elettrodomestici (cucina + elettrodomestici + camera da letto) come bisogna regolarsi? Preciso che gli elettrodomestici verranno acquistati dal mobilificio insieme ai mobili in quanto componenti della cucina. Grazie a chi vorrà rispondere, ho letto la guida dell’Agenzia ma è abbastanza vaga sulle questioni a cui chiedo cortesemente se potete rispondere”.

Le domande poste sono cinque e abbiamo risposto singolarmente ad ogni domanda in base alla normativa attualmente in vigore.

Bonus mobili: cosa indicare nella fattura

La prima domanda: nella fattura il prezzo va indicato in blocco o specificando per singoli mobili ed elettrodomestici?

Nella fattura i beni mobili e elettrodomestici devono essere indicati in modo dettagliato singolarmente, ogni articolo ha il suo codice identificativo e nel caso degli elettrodomestici devono rispettare la classe energetica prevista dalla normativa.

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Seconda domanda: va specificata la marca dei mobili e vanno indicati i mobili di cui si compongono le stanze (es. letto + cassettiera + comodini, eccetera)?

La risposta è affermativa, a nostro avviso, il venditore deve specificare singolarmente ogni arredo inserendo il codice dell’articolo di ogni prodotto venduto.

Terza domanda: devono essere  specificati gli elettrodomestici ed eventualmente anche marca/ modello/ efficienza energetica?

La risposta è positiva, nella fattura il bene deve essere identificato in tutte le sue particolarità, maggiore attenzione per gli elettrodomestici che dovranno riportare l’esatta indicazione dell’efficienza energetica.

Comunicazione all’Enea

Quarta domanda: Per gli elettrodomestici bisogna fare comunicazione all’Enea ed entro quanto tempo? (si vede data ultimazione dei lavori di ristrutturazione o data di acquisto degli stessi)?

La comunicazione all’Enea è prevista dall’anno 2018 per gli acquisti degli elettrodomestici che danno diritto ad usufruire del bonus mobili. ad esempio: lavastoviglie, frigoriferi, forni, lavasciuga, asciugatrici, piani cottura elettrici. Le pratiche devono essere inviate entro 90 giorni dalla data di fine lavori. È possibile consultare tutte le informazioni sul sito dell’Enea.

Come deve effettuare il pagamento

Quinta domanda: il bonifico deve essere successivo alla fattura? Nella fattura e nel bonifico bisogna specificare che l’acquisto è relativo ad intervento di manutenzione straordinaria (al fine accesso bonus mobili), eventualmente anche indicando numero di CILA e data del deposito?

Per fruire della detrazione fiscale del 50% per il bonus mobili relativa alla della spesa massima prevista dalla normativa (nel 2021 pari a 16.000 euro), occorre effettuare il pagamento con bonifico o carta di credito o debito. Se il pagamento è previsto con bonifico bancario o postale, non necessità utilizzare quello predisposto da banche o Poste Italiane per le spese di ristrutturazione edilizia. Ristrutturazione 2021, il bonus mobili nel 2022 si può ottenere per 8.000 euro?

Il pagamento, per fruire della detrazione di 8.000 euro su una spesa massimo di 16.000 euro, deve essere effettuato entro il 31 dicembre 2021.

I documenti da conservare sono le fatture dell’acquisto dei beni che riportino tutte le indicazione dei beni, la natura, la qualità, la quantità e i servizi acquisiti. Infine, lo scontrino che riporti il codice fiscale dell’acquirente e l’indicazione dei beni, la natura, la qualità e la quantità, equivale alla fattura.

Fonte:

Angelina Tortora

Giornalista pubblicista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania, ragioniera commercialista iscritta all'ordine dei Revisori Legali. Si occupa di tematiche fiscali e previdenziali. Aiuta il lettore nel disbrigo delle pratiche, dalle più semplici alle più complesse. Direttrice della testata giornalistica InformazioneOggi.it, impegnata in vari progetti editoriali e sociali. Profilo Linkedin

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