Bonus nido alle strette, inviare la ricevuta di pagamento delle rette entro fine mese: si rischia di perdere i soldi

Occhio alla prossima scadenza per il Bonus nido. Se non si inviano i documenti richiesti si rischia di perdere l’agevolazione.

I nuclei familiari che, nel 2024, hanno presentato richiesta per il Bonus nido, devono stare particolarmente attenti alla prossima scadenza. Entro il 31 luglio, infatti, dovrà essere effettuato un fondamentale adempimento, per evitare il mancato riconoscimento del beneficio economico.

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Bonus nido alle strette, inviare la ricevuta di pagamento delle rette entro fine mese: si rischia di perdere i soldi (trading.it)

Entro tale data, dovrà essere inviata la documentazione per provare le spese affrontate per l’iscrizione dei figli presso gli asili nido nel corso del 2024. A chiarire la necessità dell’adempimento è il Messaggio INPS n. 1024/2024. Ma analizziamo attentamente la procedura da seguire per accedere ai vantaggi economici.

Bonus nido: tutte le date da segnare in calendario per non rischiare il diniego del rimborso

Il 31 luglio 2025 scadrà il termine per la presentazione, da parte degli interessati a ricevere il Bonus nido, delle ricevute delle rette pagate nel corso del 2024. Chi non rispetterà tale data non potrà ricevere il rimborso. Per quanto riguarda l’anno in corso, invece, ci sarà tempo fino al mese di dicembre, mentre la documentazione attestante l’iscrizione dovrà essere inoltrata non oltre il 30 aprile 2026.

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Bonus nido: tutte le date da segnare in calendario per non rischiare il diniego del rimborso (trading.it)

Per trasmettere le ricevute all’INPS, dovrà essere utilizzato il servizio telematico sul portale dell’Istituto, denominato “Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione” oppure il servizio “Bonus nido” dell’app INPS mobile. Altre modalità non saranno ritenute valide. Ricordiamo, inoltre, che il pagamento delle rette deve avvenire con strumenti tracciabili. A tal fine, sono considerati validi:

  • la copia del bonifico bancario/postale, prodotta su carta intestata dell’istituto bamcario o di Poste italiane, da cui si possa evincere l’addebito sul conto corrente del richiedente;
  • l’assegno bancario non trasferibile;
  • le altre forme di pagamento tracciabili, come pagamenti con carta di credito, carta di debito o bancomat;
  • la ricevuta di pagamento compiuto con PagoPA, riportante l’Identificativo Univoco di Versamento (IUV);
  • per gli asili nido aziendali, l’attestazione del datore di lavoro relativa alla correttezza del pagamento della retta o della trattenuta in busta paga.

Come abbiamo anticipato, la scadenza del prossimo 31 luglio riguarderà soltanto il Bonus nido 2024. Per l’edizione 2025, invece, bisognerà segnare in agenda le seguenti date:

  • 31 dicembre 2025, per l’inoltro della domanda dal sito dell’INPS oppure dai Patronati;
  • 30 aprile 2026, per l’invio della documentazione sulle rette effettivamente pagate, affinché possa essere autorizzato il pagamento del rimborso.

Segnaliamo, infine, che da quest’anno l’ammontare massimo del Bonus è di 3.600 euro annui, a seconda del valore ISEE del nucleo familiare del bambino.

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