Bonus prima casa: la comproprietà con l’altro coniuge annulla l’agevolazione, la sentenza che lascia senza parole

Una sentenza della Cassazione ha ribadito un principio fondamentale che regola l’accesso al Bonus Prima Casa.

Bonus precluso in caso di comproprietà con il coniuge di un immobile situato nello stesso Comune in cui è ubicato l’immobile da acquistare. Scopriamo i dettagli.

coppia ottiene chiavi casa da altro uomo e scritta bonus
Bonus prima casa: la comproprietà con l’altro coniuge annulla l’agevolazione, la sentenza che lascia senza parole – trading.it

Il bonus prima casa in regime di comunione dei beni non è un bonus distinto ma si riferisce all’applicazione delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa quando i coniugi sono in comunione legale. Per ottenerle, è fondamentale che entrambi i coniugi siano presenti all’atto notarile per rendere le dichiarazioni richieste, come il non possesso di altre case nello stesso comune o l’assenza di precedenti acquisti agevolati. Se non si rispettano queste condizioni, potrebbe verificarsi una revoca parziale delle agevolazioni, e l’acquisto agevolato di un coniuge in comunione può precludere le agevolazioni future all’altro per l’intero bene.

In regime di comunione, i beni acquistati dai coniugi durante il matrimonio sono di proprietà comune indipendentemente da chi ha pagato la casa. La normativa stabilisce che, per l’acquisto agevolato, sia la dichiarazione di non possidenza di altre case sia la residenza nel Comune devono essere verificate per ciascun coniuge. La Corte di Cassazione ha chiarito che è necessaria la presenza di entrambi i coniugi all’atto notarile per rendere le dichiarazioni previste dalla legge, tra cui la non titolarità di altre proprietà e la mancanza di precedenti acquisti agevolati.

Comunione dei beni e agevolazioni prima casa: attenzione a questo dettaglio

Se uno dei coniugi, pur non essendone l’acquirente diretto, ha già beneficiato delle agevolazioni per la prima casa, l’altro coniuge perde il diritto di beneficiare delle stesse agevolazioni, poiché la comunione estende gli effetti.

mano che firma e mano con pollice alzato
Comunione dei beni e agevolazioni prima casa: attenzione a questo dettaglio – trading.it

Per ottenere le agevolazioni prima casa, anche in comunione dei beni, occorrono la dichiarazione di non possesso nella quale l’acquirente, o gli acquirenti, deve dichiarare di non essere titolare, anche in comunione con il coniuge, di altri immobili nello stesso comune. Deve inoltre dichiarare di non essere titolare, neanche per quote, su tutto il territorio nazionale, di altre case acquistate con le agevolazioni “prima casa”. I coniugi devono dichiarare la loro intenzione di stabilire la residenza nel comune in cui si trova l’immobile entro 18 mesi dall’acquisto.

Con la sentenza n. 24477/2025, infatti, la Corte ha ricordato i requisiti di accesso al Bonus Prima Casa, sottolineando come l’acquirente non debba essere titolare, neanche in comproprietà, di diritti reali su altri immobili a uso abitativo ubicati nello stesso Comune. La sentenza, sembra contraddire alcune decisioni passate che hanno invece sostenuto come solo la comunione tra i coniugi potesse rappresentare un ostacolo all’agevolazione, mentre la titolarità di una quota di un appartamento in comunione non preclude il beneficio.

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