Cosa succede quando un titolo simbolo dell’eccellenza italiana perde oltre il 50% del suo valore in meno di un anno? E se il punto più basso non fosse solo una battuta d’arresto, ma il trampolino per una nuova fase?
I numeri non bastano a raccontare tutto. C’è un livello preciso che ha attirato l’attenzione di chi guarda lontano. Gli investitori, oggi più che mai, vogliono certezze. E a volte, proprio nei momenti più complessi, si nascondono le vere occasioni. Brembo è in uno di quei momenti chiave.

Nel mondo degli investimenti, ci sono aziende che fanno rumore anche solo con un grafico. Brembo, regina della componentistica ad alte prestazioni, ha attraversato un anno turbolento. Dopo aver toccato il massimo a 14,06 euro nel giugno 2023, il titolo ha visto una lenta ma costante discesa fino a 6,27 euro lo scorso aprile. Un crollo che non è passato inosservato, soprattutto perché proprio su quel livello si incrociano due elementi tecnici fondamentali: la media mobile a 200 mesi e l’apertura in tendenza rialzista dell’Alligator Index su base annuale. Il prezzo attuale è in area 8,06.
Gli analisti tecnici non parlano a caso quando definiscono un prezzo “baluardo”. E 6,27 euro potrebbe esserlo davvero. È lì che il titolo ha iniziato a mostrare segni di stabilizzazione. In borsa, non è solo il dato numerico a contare, ma ciò che rappresenta. Se un supporto regge dopo una discesa così marcata, vuol dire che c’è qualcosa, sotto, che lo sostiene. Fiducia? Fondamentali? O entrambe?
Tra trimestrali difficili e giudizi divisi: Brembo sotto la lente
Il problema è che i numeri recenti non aiutano a dissipare i dubbi. Il primo trimestre 2025 si è chiuso con ricavi in calo del 4,7%, EBITDA in flessione e un utile netto sceso a 51,1 milioni di euro rispetto ai 75,2 milioni dell’anno prima. Non proprio il tipo di risultati che fa correre gli investitori verso l’acquisto.

Le banche d’affari, infatti, si sono divise. Intesa Sanpaolo e Equita SIM restano positive, con target tra i 10 e gli 11,20 euro. Più cauti Mediobanca e Deutsche Bank, che parlano di “Hold” e fissano obiettivi simili, ma con meno convinzione. Il messaggio comune è uno: prudenza.
Eppure, non tutto è grigio. Brembo ha confermato un dividendo da 0,30 euro per azione, con pagamento previsto per fine maggio. E ha mantenuto la guidance per il 2025, puntando a ricavi stabili e margini EBITDA superiori al 16%, a patto che il contesto geopolitico non peggiori.
Il mercato resta in attesa. Tra segnali tecnici incoraggianti e conti in ombra, il titolo si trova in bilico. Brembo potrebbe aver toccato il fondo, o forse è solo una pausa prima di un altro scivolone. Il dubbio resta. Ma, come sempre, è proprio nei momenti incerti che si annidano le migliori opportunità. Secondo i dati di Marketscreener, la raccomandazione media degli analisti è “Accumulate”, con 9 esperti che seguono il titolo. L’ultimo prezzo di chiusura è 8,040 euro, mentre il target medio è 9,511 euro, con un potenziale di crescita del +18,30%. Basterà questo per far tornare la fiducia?