L’agenzia Fitchha alzato il rating dell’Italia a BBB+ con prospettive stabile. Una decisione che potrebbe avere impatti significativi sui Btp, ridisegnando gli scenari per spread e rendimenti. Analisti divisi sulle scadenze che ne beneficeranno di più.
Nelle sale operative è tornato forte il dibattito sui Btp italiani, alimentato dalle attese per la prossima valutazione di Fitch. Sul tavolo non c’è solo un potenziale miglioramento del rating sovrano, ma soprattutto la conferma di un outlook positivo, un segnale che potrebbe orientare le strategie degli investitori per i prossimi 12-18 mesi. I mercati finanziari hanno già iniziato a muoversi, con indicatori come lo spread e i Cds che mostrano un crescente ottimismo.

Tuttavia, le analisi degli esperti non sono unanimi: mentre alcuni vedono margini di apprezzamento significativi, altri invitano alla prudenza, tenendo i fari puntati sul percorso del debito pubblico e sui progressi del Pnrr. La domanda chiave non è tanto se ci sarà un impatto, ma come si distribuirà lungo le diverse scadenze della curva dei rendimenti.
I segnali del mercato e le attese degli analisti
I dati di mercato mostrano un quadro incoraggiante. I Credit Default Swap (Cds) a 5 anni sull’Italia sono scesi a 34,77, minimi pluriennali e in linea con quelli francesi. Anche lo spread con i titoli di stato transalpini si è compresso, con i rendimenti molto vicini: il Btp a 10 anni rende il 3,56% contro il 3,55% dell’Oat francese. Sul fronte macroeconomico, la Banca d’Italia ha comunicato per luglio un debito pubblico di 3.056,3 miliardi €, in calo di 14,5 miliardi € sul mese precedente. In questo contesto, le opinioni degli analisti divergono. Secondo Filippo Mormando di Bbva, lo scenario più realistico è un upgrade a BBB+, anche se non esclude un doppio salto ad A-.

Loredana Maria Federico di UniCredit ritiene che Fitch terrà conto dei progressi del Pnrr e delle stime di Pil. Più cauto Giacomo Calef di NS Partners, che sottolinea come l’elevato rapporto debito/Pil resti un fattore di rischio. A favore dei Btp gioca anche la situazione francese: Mark Dowding di Rbc BlueBay AM evidenzia come le incertezze politiche di Parigi potrebbero favorire i titoli italiani.
Le scadenze più sensibili e le prospettive future
Gli esperti concordano nel ritenere che i Btp a breve scadenza abbiano pochi margini di reazione, con rendimenti già compressi. Le attenzioni si concentrano sulla parte medio-lunga della curva. Per Mormando di Bbva, il Btp a 10 anni è la scadenza che beneficerà maggiormente, dato il suo ruolo centrale nel pricing dei mercati. Anche il Btp a 30 anni, con un rendimento del 4,49%, resta sotto osservazione, poiché potrebbe attrarre nuovi flussi di investitori istituzionali esteri in caso di riduzione del premio per il rischio. Tuttavia, come avverte Calef di NS Partners, un consolidamento stabile richiede segnali chiari sul fronte del consolidamento fiscale.
Più dell’upgrade in sé, è la conferma dell’outlook positivo a essere cruciale. Darebbe infatti la percezione di un percorso di rafforzamento strutturale, come sottolineato anche da Dowding. La solidità della domanda interna, confermata dal successo di emissioni retail come il Btp Valore, fornisce un ulteriore elemento di stabilità, mentre Fitch e le altre agenzie continueranno a monitorare la sostenibilità del debito e l’attuazione del Pnrr.