Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato che nel quarto trimestre del 2022 saranno emessi tre nuovi titoli di stato. Quali saranno gli ostacoli economici in grado di influire sui rendimenti?
Mentre sono quasi al varo le emissioni di tre nuovi BTP, quello della prossima manovra economica rimane per il Governo un vero e proprio rebus da sciogliere.
Le cose da fare sono tante e le coperture sono limitate e ancor di più lo saranno il prossimo anno.
Solo per confermare gli attuali aiuti alle famiglie e alle imprese contro il caro energia del primo trimestre 2023 servono 15 miliardi di euro. Tra le altre misure 20 miliardi per confermare il taglio del cuneo fiscale del 2%, rinnovare i contratti degli statali e rivalutare le pensioni.
Anche sul piano internazionale, rimanendo in Ue la settimana si è chiusa con lo stupore del dato sull’inflazione. I prezzi al consumo in Germania sono arrivati a settembre a toccare il 10%. È valore record dal 1951 con i prezzi energetici che registrano la prima causa dell’aumento. Nel fine settimana i responsabili dei maggiori istituti economici del paese, hanno annunciato che la Germania si avvia verso la recessione con una ripresa stimata solo nella prossima primavera.
Le promesse elettorali non saranno perciò facili da mantenere, si preannuncia un ulteriore aumento dello spread; questo soprattutto per l’instabilità politica che può derivare da un governo che si mostra debole e frastagliato nelle sue decisioni fin dall’inizio.
Fratelli d’Italia punta a una pace fiscale e riduzione o eliminazione di alcuni benefici; tra questi il Reddito di cittadinanza, il Superbonus 110% e il bonus facciate. Quasi sicuramente, poi, salteranno l’aumento delle pensioni minime, l’allargamento del bonus 150 euro e il taglio di Iva, Irap, Ires e Irpef.
In assenza di ulteriori risvolti gli investitori si preparano in questo contesto a trarre vantaggio da quelle che saranno le quotazioni e le cedole dei BTP a 3, 7 e 10 anni che il Mef intende emettere entro tre mesi. La scadenza sarà rispettivamente al 15 gennaio 2026, 15 dicembre 2029 e 1°maggio 2033 per il titolo decennale.
Un ammontare minimo di 30 miliardi di euro di Titoli di Stato a cui si aggiungeranno altri titoli sulla base delle condizioni di mercato e della necessità di ulteriori finanziamenti.
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