Il Dipartimento del Tesoro ha comunicato il coefficiente di indicizzazione che determina la prima cedola del Btp Italia giugno 2032, uno strumento legato al FOI e molto seguito da chi vuole proteggere il capitale dall’inflazione.
Il valore fissato per il 4 dicembre 2025 ridisegna l’importo della cedola e della rivalutazione semestrale del capitale, offrendo una fotografia chiara dell’andamento del titolo nel suo primo semestre di vita.

La cedola si basa sull’indicizzazione al tasso reale annuo dell’1,85% e sull’aggiornamento del capitale in base ai numeri indice FOI, due componenti che generano un rendimento semestrale lordo superiore all’1%. Il calcolo, pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, consente ai risparmiatori di comprendere quanto percepiranno a dicembre e come si forma l’importo staccato dal titolo. In questo contesto aumentano le ricerche su quanto paghi il Btp Italia, come si legge il coefficiente di indicizzazione, quanto incassa chi detiene il taglio minimo e quali dati FOI utilizza il Tesoro nei calcoli semestrali.
Come si calcola la prima cedola del Btp Italia giugno 2032: coefficienti, FOI e tasso reale
Il Btp Italia con scadenza 4 giugno 2032 stacca la sua prima cedola il 4 dicembre 2025, data in cui si applica il coefficiente di indicizzazione fissato dal Tesoro all’1,00231. Questo valore nasce dal confronto tra il numero indice FOI del 4 giugno 2025, pari a 121,390, e il numero indice del 4 dicembre 2025, pari a 121,67097, un dato che misura la dinamica dell’inflazione nel semestre di riferimento.

Il titolo prevede un tasso cedolare reale annuo dell’1,85%, che su base semestrale equivale allo 0,9271%. L’indicizzazione del capitale aggiunge un ulteriore 0,231%, derivante dall’aumento del numero indice FOI nel periodo intercorrente tra emissione e primo stacco. La somma di questi due elementi porta la cedola lorda semestrale all’1,1581%, valore che rispecchia fedelmente l’impatto dell’inflazione sui titoli indicizzati. I risparmiatori si chiedono spesso come interpretare questi numeri e quale importo effettivo arrivi in conto. Il procedimento è lineare: si applica la percentuale all’ammontare nominale del titolo, tenendo conto dell’indicizzazione del capitale, ottenendo così l’importo lordo semestrale.
Sulla base dei calcoli forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, il taglio minimo del Btp Italia giugno 2032 genera per il 4 dicembre 2025 un importo lordo pari a 11,58 euro. L’ammontare deriva dall’applicazione della cedola semestrale all’importo base, già rivalutato tramite il coefficiente di indicizzazione.
Come avviene per tutti i titoli di Stato destinati al pubblico retail, anche questa cedola subisce l’imposizione fiscale del 12,5%, che riduce l’importo netto percepito. Si tratta della naturale applicazione del regime agevolato riservato ai titoli del debito pubblico, oggetto di ricerche frequenti da parte degli investitori che vogliono confrontare il rendimento netto con altri strumenti del mercato.
La tabella semplificata presentata dal Tesoro indica che lo storico delle cedole per questo titolo si apre con i valori del dicembre 2025, che riportano un coefficiente pari a 1,00231, un’indicizzazione della cedola al 9,2713675, un’indicizzazione del titolo al 2,31 e una cedola lorda di 11,5814 euro. Questi numeri costituiscono la base per le successive rivalutazioni semestrali, che seguiranno l’evoluzione del FOI nel periodo di vita del titolo.