Buoni+fruttiferi+postali+e+azioni%3A+quali+i+pi%C3%B9+redditizi+a+fine+settembre%3F
tradingit
/buoni-fruttiferi-azioni-settembre/amp/
Economia e Finanza

Buoni fruttiferi postali e azioni: quali i più redditizi a fine settembre?

Published by

Nel periodo di fine settembre 2022, quali sono le azioni e buoni fruttiferi maggiormente redditizi? Ecco a seguire alcuni dettagli in merito

Dettagli in merito alle azioni, ovvero titoli petroliferi ed buoni fruttiferi postali maggiormente redditi nel periodo di fine settembre dell’anno corrente: particolari a seguire.

Canva

Il tema dell’economia in via generale desta grande attenzione, con l’inflazione che va a bruciare i soldi depositi sui c/c nei termini del potere di acquisto. Dunque, c’è chi è alla ricerca di eventuali altre strategie in relazione all’investimento dei propri capitali.

A parlarne nel proprio approfondimento è Investireoggi.it, il quale spiega che vi è chi ha deciso in tal senso di puntare su azioni, nel dettaglio su titoli petroliferi, così come chi invece ha scelto i buoni fruttiferi. Dando un’occhiata all’andamento del denaro, le famiglie scelgono di risparmiare sempre più, ma come noto la questione legata all’inflazione è il fatto che il denaro perde valore.

Come sottolineato da Zenti, (co-founder e managing partner Virtual B), 10mila€ di oggi varranno tra dieci anni 7035€. Il denaro accantonato con difficoltà sul conto varrà il trenta per cento in meno, così come 50mila€ saranno 35.713€

Al fine della tutela di quanto risparmio, c’è chi cerca alternative e per coloro che non vogliono correre rischi si tende a scegliere in particolar modo i Buoni Fruttiferi Postali. Chi invece accetta il rischio punta su azioni o su Btp.

Buoni fruttiferi postali e azioni maggiormente redditi a settembre 2022

Tanti gli aspetti che possono esser spunto di approfondimenti quando si parla in generale di economia, come nel caso di Poste e libretto postale smart, con l’offerta Supersmart 270giorni: come funziona e cosa sapere.

Tornado al tema, approfondito da Investireoggi.it, c’è dunque chi opta per le azioni, in un periodo di inflazione. Secondo gli specialisti di Société Générale, vi sarebbero occasioni interessanti circa i titoli petroliferi in virtù degli alti dividendi proposti.

Si legge che è il caso di Eni con dividend yeld 2022 e 2023 al 7,8 per cento. Rating è buy con target price 17,5€, il che porta con sé performance più rendimento del 37,8 per cento. (Total return). E poi a 6mesi del -11,8 per cento. Il dividend yeld 22 e 23 circa Total Energies è del 5,9 per cento e del 6 per cento. Il rating bue con target price 65€, total return 37,8 per cento.

Performance a sei mesi +8,3 per cento. Si menziona anche la Equinor con rating hold (dunque mantenere e non comprare, si legge), target price 17,5€ implicando total return 4,3 per cento. Dividend yeld 2022 è al 69 per cento, mentre per l’anno 23 del 6,3 per cento. Performance a 6mesi +17,8 per cento.

Secondo gli esperti del campo, varie sarebbero le opzioni positive per contrastare l’inflazione, ma a condizione che gli investimenti abbiano luogo con gradualità, così da battere anche la volatilità. Ad ogni modo è bene ed opportuno informarsi ed approfondire, anche presso esperti e soggetti competenti in materia per saperne di più.

In merito ai buoni fruttiferi, viene spiegato che due sono quelli dalla maggior resa a settembre, e nel dettaglio il 3×4 per investimenti sino a dodici anni e il 4×4 per investimenti sino a sedici anni. Sia l’uno che l’altro prodotto risultano esser sicuri giacché vi è la garanzia dello Stato, non vi so costi per sottoscriverli e neanche di rimborso.

Possibilità di far richiesta in qualsiasi momento del rimborso di quanto investito, sebbene il riconoscimento degli interessi maturati avviene dopo 3anni nel primo dei due casi, e dopo quattro nell’altro. Prima del suddetto periodo l’utente avrebbe diritto ad avere solo gli importi investiti.

Rispetto agli interessi (Bfp 4×4) il rendimento effettivo annuo lordo dopo quattro anni è dell’un per cento, dopo otto (1,50 per cento), dopo dodici (1,75 per cento), dopo sedici (tre per cento). Rispetto al 3×4, è di 0,75 per cento in seguito a tre anni, dopo sei anni (1,25 per cento), in seguito a nove anni (1,75 per cento) e in seguito a dodici (2 per cento). Questi alcuni dettagli, altri dettagli e condizioni si possono leggere sul sito di Poste Italiane.

Recent Posts

Cassette postali necessariamente sulla pubblica via: il postino non deve citofonare o bussare

Errare è umano, perseverare è diabolico anche per le cassette postali necessariamente sulla pubblica via.…

1 minuto ago

Come calcolare la TARI e la superficie calpestabile per evitare di pagare di più

È l'Agenzia delle Entrate a fornire le dovute risposte per capire come calcolare la TARI,…

1 ora ago

Alligator ribassista e analisti ottimisti: chi ha ragione su Tenaris?

Cosa succede quando un titolo tanto amato dai trader si ferma proprio sul filo della…

2 ore ago

Questa azione è in sconto dopo le trimestrali: cosa dicono i numeri

Occhi puntati su un famoso gruppo attivo nel campo della moda di lusso. La pubblicazione…

3 ore ago

Indennità di accompagnamento: posso davvero essere costretto a restituirla?

Ti è mai capitato di ricevere una comunicazione dall’INPS che ti ha tolto il respiro?…

5 ore ago

Bonus auto 2025 con e senza ISEE: le Regioni e i Comuni che permettono di acquistare un’auto a basso costo

I tagli della Legge di bilancio 2025 non danno incentivi nazionali, ma si confermano Bonus…

6 ore ago