Investire 100.000 euro può generare risultati molto diversi a seconda dello strumento scelto. Due opzioni comuni sono il BTP Tf 0,95% con scadenza marzo 2037 e il buono fruttifero postale 3×4.
Entrambi garantiscono la restituzione del capitale e una remunerazione nel tempo, ma con modalità, rischi e guadagni differenti. Confrontare cifre reali aiuta a capire quale soluzione può risultare più vantaggiosa nel lungo periodo.

Nel primo caso si tratta di un titolo di Stato acquistabile sotto la pari, nel secondo di un prodotto postale con interessi crescenti. Il confronto si basa su un investimento fisso di 100.000 euro, considerando rendimento netto, valore di rimborso finale e stabilità nel tempo. L’obiettivo è evidenziare come la scelta influenzi direttamente l’incasso finale.
Investire 100.000 euro nel BTP Tf 0,95% Mz37
Il BTP Tf 0,95% Mz37 ha un prezzo di riferimento di 73,25, il che significa che con 100.000 euro si acquistano circa 136.476 euro di valore nominale. La cedola annua lorda è pari allo 0,95%, pagata semestralmente, ma il vero vantaggio deriva dal rendimento netto a scadenza del 3,67%. Il guadagno principale è infatti nella differenza tra quanto investito e il rimborso a 100.000 euro alla scadenza.

Nel periodo fino al 2037, l’investitore incassa circa 24.603 euro di cedole lorde, a cui si somma il guadagno in conto capitale di circa 26.750 euro, per un totale lordo vicino a 51.000 euro in 12 anni. Il titolo però è soggetto a variazioni di mercato fino alla scadenza, con una duration modificata di 10,63, che ne determina la sensibilità ai tassi. Tuttavia, per chi tiene il titolo fino a scadenza, il capitale è garantito.
Il motivo per cui il BTP risulta più redditizio è legato proprio al fatto che oggi si acquista ben al di sotto del valore di rimborso. Questo effetto, noto come plusvalenza implicita, compensa le cedole basse. Inoltre, il rendimento effettivo tiene conto anche del reinvestimento delle cedole e delle condizioni di mercato attuali, più favorevoli rispetto ai tassi nominali del titolo.
100.000 euro nel buono fruttifero 3×4
Il buono 3×4 offre un rendimento crescente su 12 anni: 1,00% dopo 3 anni, 1,50% dopo 6, 2,25% dopo 9 e 3,00% a scadenza. A fronte dell’investimento iniziale, il valore netto a scadenza è pari a 137.254 euro, comprensivi di interessi maturati.
Rispetto al BTP, questo strumento rende meno per via della struttura a capitalizzazione semplice e dei tassi predefiniti, fissati in modo prudente da Cassa Depositi e Prestiti. Inoltre, i rendimenti vengono riconosciuti solo dopo ciascun triennio, e non sono cumulabili annualmente. Il vantaggio è nella stabilità: nessuna oscillazione, nessun rischio di mercato. Tuttavia, l’assenza di una plusvalenza come nel caso del BTP riduce il guadagno complessivo.
Il buono fruttifero resta una scelta interessante per chi cerca la massima semplicità e sicurezza, ma a parità di durata, oggi offre un ritorno inferiore, proprio perché i tassi di riferimento sono ancora distanti dai livelli di mercato. Il rendimento netto effettivo è più basso perché manca quella componente di guadagno legata al prezzo d’acquisto, che nel caso del BTP incide notevolmente sul risultato finale.