Caccia al valore nascosto: analisti divisi su azioni con potenziale tra il 10 e il 50% a Wall Street

Quando un titolo resta indietro mentre l’oro vola, spesso non è per debolezza. In alcuni casi è solo questione di tempo prima che il mercato se ne accorga. E mentre le previsioni sul metallo giallo parlano di nuovi massimi storici, c’è un nome che sta tornando al centro dell’interesse degli investitori.

Non è un’esplosione, ma un lento surriscaldamento che potrebbe trasformarsi in qualcosa di ben più potente. Lì dove tutto sembra già scontato, si cela ancora un’opportunità concreta: il titolo aurifero che potrebbe sorprendere. E no, non è quello che sta facendo più rumore.

Analista che illustra dei dati
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Nel bel mezzo di un panorama finanziario in cui le certezze si assottigliano, l’interesse per gli asset rifugio continua a crescere. Non sorprende, quindi, che l’oro stia tornando sotto i riflettori. A far notizia sono le nuove stime rialziste delle grandi banche d’affari: Goldman Sachs, ad esempio, ora vede il prezzo dell’oro tra i 2.890 e i 3.700 dollari l’oncia, con proiezioni estreme che si spingono fino a 4.000. In questo contesto così acceso, spicca un’assenza: Barrick Mining (NYSE: GOLD / TSX: B), tra i principali attori mondiali nel settore aurifero, non ha ancora corso come ci si potrebbe aspettare. Un’anomalia? O una finestra aperta?

Barrick B (NYSE: GOLD): sottovalutata o semplicemente trascurata?

Nonostante l’interesse crescente per l’oro, la performance di Barrick B (NYSE: GOLD) sembra restare al palo. La quotazione attuale è intorno ai 21,51 dollari, eppure secondo Simply Wall St il fair value del titolo sarebbe di circa 32,38 dollari. Una differenza del 50% rispetto al prezzo attuale, che alimenta l’ipotesi di una sottovalutazione marcata. Anche Morningstar, pur con un approccio più prudente, ha rivisto al rialzo il target a 24 dollari, indicando un possibile margine di crescita attorno al 12%.

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Barrick B (NYSE: GOLD): sottovalutata o semplicemente trascurata?-trading.it

Non mancano le voci più caute. Secondo Trefis e GuruFocus, Barrick sarebbe già vicina al suo “giusto valore”, con una stima compresa tra 21 e 22 dollari. Ma ciò che rende questo titolo così interessante non è solo la distanza tra prezzo e valore stimato. È il fatto che, mentre altri concorrenti come Newmont o Agnico Eagle sono già saliti in scia al rally dell’oro, Barrick Mining sembra aver atteso il momento giusto. E questo potrebbe fare la differenza nei mesi a venire.

Da un punto di vista finanziario, il gruppo si presenta solido: debito netto contenuto, buona generazione di cassa, e una diversificazione operativa che lo rende meno esposto a shock improvvisi. A questo si aggiunge un altro elemento chiave: la spinta sul rame, metallo cruciale per la transizione energetica. Attualmente rappresenta il 20% della produzione totale, con l’obiettivo di arrivare al 30% entro il 2029. Una mossa che proietta Barrick oltre l’oro, verso una nuova centralità nel panorama minerario globale.

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