Caccia alle azioni italiane più promettenti di giugno 2025

Cosa spinge le grandi banche d’affari a cambiare idea su certe azioni italiane? Perché proprio ora alcune aziende tornano a essere sotto i riflettori? Nel mese di giugno 2025, qualcosa è cambiato sul serio. Tra nuovi giudizi positivi, target price rivisti e roadshow strategici, alcuni titoli hanno preso una piega diversa.

E non si tratta solo di numeri. Le scelte fatte parlano di futuro, di innovazione e di un’Italia che, nonostante tutto, continua a credere in sé stessa. Le azioni italiane sono tornate al centro delle attenzioni, e questa volta il segnale è forte.

Borsa italiana
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Ci sono momenti in cui il mercato sembra cambiare marcia senza preavviso. Basta poco: una raccomandazione aggiornata, un aumento di target, un roadshow andato bene. È quello che è accaduto nel cuore di questa estate 2025, quando alcune banche d’affari italiane hanno rimesso al centro aziende che, in alcuni casi, sembravano scomparse dai radar. Il motivo non è semplice entusiasmo: si parla di solidità, visione strategica e, soprattutto, fiducia nella capacità di queste realtà di crescere davvero.

Intercos è uno dei casi emblematici: attiva nella cosmetica conto terzi, ha ricevuto un aggiornamento a Buy da Equita SIM, con un target di 17 euro. Un riconoscimento che arriva proprio mentre il consumo globale mostra segni di ripresa. E non è la sola. Durante un evento a Parigi, Equita ha incluso nel suo portafoglio di eccellenze italiane aziende come De’ Longhi, Maire Tecnimont, Sol e Tamburi Investment Partners. Realtà solide, pronte a cavalcare settori chiave come la transizione energetica e l’industria.

Le PMI italiane al centro dell’interesse strategico

Anche Intermonte ha rafforzato la fiducia verso le azioni italiane a media e piccola capitalizzazione. In particolare, ha rinnovato la raccomandazione Buy su DHH, società del cloud e dei servizi digitali, ritoccando solo leggermente il target a 31 euro. Una decisione che dimostra come l’interesse degli analisti non sia solo momentaneo, ma frutto di una lettura attenta delle prospettive future delle PMI italiane.

Analista euforico con in mano dei dollari
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Le imprese più dinamiche stanno mostrando una capacità rara: adattarsi in fretta, investire sull’innovazione e trovare spazi anche in un contesto economico incerto. Non è solo un’analisi dei dati, ma una lettura della direzione in cui si muove il mercato. Queste aziende stanno diventando, a tutti gli effetti, punti di riferimento per chi cerca valore e crescita a lungo termine. La selezione delle banche riflette una convinzione precisa: le PMI non sono più un segmento marginale, ma una parte centrale dell’identità economica italiana.

I grandi nomi italiani non perdono fascino

Parallelamente, non manca l’attenzione verso i big player. Banca Akros ha confermato il Buy su Telecom Italia con target a 0,48 euro, e su ENI a 17 euro. La fiducia resta alta, soprattutto per la stabilità del comparto energetico e le operazioni in corso nel settore delle telecomunicazioni. Anche nel mondo del lusso e dell’ingegneria, ci sono segnali chiari: ICOP ha visto il target salire a 15 euro, mentre Brunello Cucinelli resta una scommessa solida con una valutazione di 130 euro ad azione.

Un altro nome da tenere d’occhio è Philogen, società biotech su cui Mediobanca ha puntato forte, con un target ambizioso a 42,50 euro. Il segnale è evidente: la finanza guarda anche alla scienza, e riconosce il valore di chi investe nel futuro della medicina.

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