Calcolo pensione Opzione donna con penalizzazione e novità del 2025

Opzione donna non è più come era stata pensata. Nel corso degli anni ha dovuto subire modifiche e purtroppo anche un ridimensionamento dei beneficiari.

Il pensionamento anticipato riservato alle donne è cambiato e in questo articolo andremo a scoprire cosa è rimasto per il 2025. Tra una Legge di bilancio e l’altra.

donna pensierosa
Calcolo pensione Opzione donna con penalizzazione e novità del 2025 – trading.it

Andare in pensione prima del previsto è il sogno un po’ di tutti e le possibilità per farlo ci sono, sia per gli uomini che per le donne. Per quanto riguarda le donne il sistema più richiesto è sempre stato Opzione donna, specie agli albori, nel 2004. Poi le cose sono cambiate e molte donne si sono viste da un giorno all’altro escluse dalla possibilità di richiedere la pensione anticipata. A che punto stiamo nel 2025?

Opzione Donna nasce nel 2004 in modo sperimentale, l’intento era quello di consentire alle donne di accedere alla pensione anticipata. In origine faceva parte della Legge Maroni, ma poi è stata più volte prorogata e modificata. E non ci sono proprio buone notizie. Nel 2019 la Legge di bilancio aveva previsto la possibilità di accesso al pensionamento anticipato per le lavoratrici con almeno 35 anni di contributi ma anche questa misura ha poi subito modifiche, ad esempio la riduzione dell’età minima per le lavoratrici con figli e quelle licenziate da imprese in crisi.

Opzione Donna: dopo tante modifiche che cosa è diventata nel 2025

Successivamente la legge di bilancio 197 del 2022 aveva previsto che opzione donna venisse riservato a poche categorie specifiche e che il requisito ordinario di età di accesso salisse a 60 anni, con un anno di sconto per ogni figlio (con un massimo di 2 anni).

donna sorridente con cellulare in mano
Opzione Donna: dopo tante modifiche che cosa è diventata nel 2025 – trading.it

In origine Opzione donna era riservato alle lavoratrici che avevano maturato 35 anni di contributi e 57 anni di età per le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato iscritte all’AGO o alle gestioni sostitutive o 58 anni per le lavoratrici autonome. Tutto questo a patto che scegliessero il sistema di calcolo contributivo integrale. La ministra del lavoro Calderone nel 2024 aveva preso in considerazione la necessità di allentare la stretta puntando a una riforma complessiva delle pensioni che vedesse condizioni di favore per le donne e i giovani. Ma il progetto è naufragato.

Nel 2025 possono accedere a Opzione Donna le lavoratrici che, al 31 dicembre 2024, hanno maturato 35 anni di contributi e 61 anni di età per tutte le lavoratrici senza figli, 60 anni di età per le lavoratrici con un figlio, 59 anni di età per le lavoratrici con due o più figli e 35 anni di contributi. Ma attenzione perché qui arrivano le cattive notizie (per tutte le donne escluse). Opzione donna nel 2025, così come nel 2023 e 2024, è riservata solo a tre categorie di lavoratrici: caregiver, invalide civili in misura pari o superiore al 74% e chi è stata licenziata o è dipendente in imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale. 
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