Cambiano le detrazione per i figli, l’Agenzia delle Entrate chiarisce cosa puoi ancora detrarre

Un figlio ha superato i trent’anni, vive ancora con i genitori e non ha un reddito stabile: è ancora possibile detrarre le spese sostenute per lui nel 730? La risposta non è scontata. Un recente chiarimento dell’Agenzia delle Entrate ha fatto luce su una questione che tocca da vicino tantissime famiglie italiane. Cambiano le regole sulle detrazioni, ma non si perde tutto. Ecco cosa continua a valere, anche quando i figli non sono più giovanissimi.

C’è una fase della vita in cui si resta sospesi. I figli non sono più adolescenti, ma non sempre sono riusciti a costruire una vera indipendenza economica. È una condizione che tocca migliaia di famiglie, dove i genitori continuano a sostenere spese importanti anche dopo il trentesimo compleanno dei figli.

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Finora, molti si chiedevano: si possono ancora inserire nel 730 le spese mediche, universitarie o assicurative di un figlio trentenne o quarantenne? La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto novità, e a chiarire i dubbi è intervenuta l’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 243/2025.

Stop alla detrazione per carichi di famiglia, ma resta quella per le spese

Dal primo gennaio 2025, la classica detrazione di 950 euro per i figli a carico non sarà più concessa oltre i 30 anni. Fa eccezione il caso in cui il figlio sia disabile. Nonostante ciò, il genitore può comunque usufruire della detrazione per i mesi in cui il figlio era ancora sotto i 30 anni. Il calcolo avviene su base mensile: per esempio, se il figlio compie 30 anni ad agosto, la detrazione spetterà da gennaio a luglio.

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Stop alla detrazione per carichi di famiglia, ma resta quella per le spese-trading.it

Questa è la cosiddetta detrazione per carichi familiari, distinta da quella legata alle spese effettivamente sostenute. E qui entra in gioco il vero nodo. Le spese sanitarie, scolastiche, sportive o assicurative possono continuare a essere portate in detrazione, anche se il figlio ha superato i 30 anni, a una sola condizione: che sia ancora fiscalmente a carico.

Molti confondono le due cose. La detrazione fissa per carichi familiari è legata all’età, mentre quella per gli oneri detraibili non ha limiti anagrafici. Quindi, se un genitore sostiene spese per un figlio adulto con reddito basso, ha comunque diritto al beneficio fiscale.

Fiscalmente a carico anche oltre i 30: contano solo i redditi

Per l’Agenzia delle Entrate, il criterio decisivo non è l’età del figlio, ma il suo reddito annuo. Se non supera i 2.840,51 euro lordi, il figlio è considerato fiscalmente a carico. Per i figli fino a 24 anni, la soglia sale a 4.000 euro. Finché non viene superata questa soglia, anche un figlio di 35 o 40 anni può rientrare tra i familiari a carico, almeno per quanto riguarda le spese.

È quindi possibile continuare a detrarre, nel proprio 730, tutte le spese sostenute per lui. Parliamo di spese mediche, rette universitarie, polizze assicurative e attività sportive. Ovviamente, il pagamento deve essere tracciabile e a carico del genitore. Se il figlio ha ricevuto la fattura, ma è il genitore ad aver effettuato il bonifico, la detrazione è comunque valida, a patto di poter dimostrare il pagamento.

Un ultimo dettaglio importante: anche se non si ha più diritto alla detrazione per carichi, nella Certificazione Unica devono essere comunque indicati i dati dei familiari a carico. Questo garantisce la corretta applicazione delle detrazioni sulle spese, evitando errori o contestazioni future.

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