Le azioni Campari hanno toccato il fondo, ma ora qualcosa si sta muovendo. Un segnale tecnico raro, nuovi giudizi degli analisti e un mercato che inizia a mostrare interesse. Non è solo una questione di numeri, ma di fiducia. Dietro al silenzioso recupero del titolo si nasconde un potenziale che merita attenzione. Sta per cambiare davvero qualcosa?
Hai presente quella sensazione quando ti sembra che un titolo stia per girare? Non ci sono solo le cifre, ma un certo “mood” che cambia. Le azioni Campari sembrano proprio in quel momento lì. Dopo un inizio d’anno tranquillo intorno ai 6 euro, sono scese bruscamente fino a un minimo a 5,014. Ma da lì è arrivata la reazione: oggi siamo tornati a 5,91.
Non è stato un rimbalzo qualunque. I prezzi hanno toccato un livello importante, quello che alcuni analisti chiamano la “lingua pluriennale dell’Alligatore Index”. Un nome curioso, ma in Borsa certe zone tecniche sono come punti di svolta: se resistono, possono cambiare il gioco. E sembra che Campari abbia risposto bene.
Ma cosa stanno dicendo davvero i segnali tecnici? E come si stanno muovendo gli analisti? Cerchiamo di entrare nel vivo.
Segnali tecnici e supporti chiave per le azioni Campari
Dopo aver toccato il fondo a 5,014 euro, le azioni Campari hanno dato segnali incoraggianti. Gli indicatori tecnici più usati, come RSI e MACD, si sono girati al rialzo, suggerendo una fase positiva nel breve termine. Il primo supporto si trova a 5,418 euro, mentre la resistenza più vicina è a 6,10 euro: un livello che, se superato, potrebbe spingere il titolo verso nuovi traguardi.
Il consensus medio degli analisti, come riportato da MarketScreener, parla chiaro: il prezzo obiettivo si aggira sui 6,93 euro, con un margine potenziale di crescita del +17,25%. Questo dato è interessante, ma bisogna anche considerare come si muovono le singole case d’investimento.
Cosa pensano davvero gli analisti?
Da aprile 2025, vari analisti si sono espressi sul titolo Campari. Barclays ha mantenuto una posizione “Equalweight” con un target a 7,50 euro, mentre Mediobanca si è spinta oltre, confermando il giudizio “Outperform” e indicando 6,90 euro come obiettivo. Anche HSBC è entrata nel gruppo degli ottimisti, suggerendo un target a 7,70 euro, così come Equita SIM, che ha parlato di un possibile 7,90 euro.
Dall’altro lato, troviamo approcci più cauti: Deutsche Bank ha rivisto il proprio target a 5,90 euro, in linea con il prezzo attuale, e Berenberg ha assegnato un giudizio “Hold” con un obiettivo a 6,30 euro. La visione è quindi mista, ma con un’inclinazione positiva.
Il titolo è in una fase delicata. I fondamentali restano solidi, ma alcune difficoltà operative hanno raffreddato un po’ l’entusiasmo. Eppure, il movimento recente del prezzo, unito al supporto tecnico e a valutazioni favorevoli, sembra suggerire che qualcosa si stia preparando.