Un peso che sembra impossibile da reggere può trasformarsi in un percorso gestibile, se affrontato con gli strumenti giusti. C’è chi parla di “resa dei conti”, ma spesso si tratta soltanto di trovare la strada meno dolorosa. Le regole cambiano, le opportunità si ampliano, e le carte sul tavolo non sono mai le stesse di ieri.
Dietro numeri e scadenze, c’è sempre una vita che cerca equilibrio tra obblighi e necessità quotidiane.
Non è una questione di freddi calcoli, ma di possibilità concrete che fanno la differenza tra paura e serenità. Le cartelle esattoriali sembrano mostri burocratici, ma possono diventare un capitolo affrontabile, se inquadrato nel modo giusto.
Un percorso che spesso spaventa, ma che oggi offre margini di respiro maggiori rispetto al passato. In gioco non ci sono soltanto scadenze, ma il diritto a ricominciare senza sentirsi schiacciati dal peso dei debiti.
Le cartelle esattoriali non fanno rumore quando arrivano, ma il loro effetto può essere pesante come un macigno. A molti basta aprire quella busta per sentirsi travolti da un senso di urgenza, ansia e impotenza. Le azioni che possono scaturire da una cartella non saldata sono note: fermi amministrativi, pignoramenti di conti o stipendi, e un’escalation di eventi che tolgono respiro. In questo contesto, il tempo diventa prezioso. Ma anche la possibilità di gestire il debito in modo ordinato. Per questo motivo, nel 2025 è stato ampliato un strumento che può fare davvero la differenza per chi si trova in difficoltà: la rateizzazione fino a 84 mesi, tramite il modello RS dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Si tratta di una misura concreta, pensata per chi ha debiti fino a 120.000 euro e desidera mettersi in regola evitando provvedimenti esecutivi.
Una delle modifiche più rilevanti introdotte nel 2025 riguarda l’estensione delle rate: si passa da un massimo di 72 a 84 mensilità. Questo permette di abbassare notevolmente l’importo di ogni singola rata, rendendo la gestione del debito meno opprimente. Il riferimento normativo rimane l’art. 19 del D.P.R. 602/1973, che definisce modalità, limiti e condizioni.
Ogni rata deve essere almeno di 50 euro, e si può scegliere tra due tipologie di piano: a rate costanti oppure crescenti. Pensiamo a un contribuente con un debito da 10.000 euro: fino al 2024 avrebbe dovuto versare circa 139 euro al mese per 72 mesi, mentre ora può scendere a poco sotto i 120 euro, grazie all’aumento delle rate disponibili. Anche se possono sembrare differenze minime, in alcuni bilanci familiari sono ciò che distingue la possibilità di pagare dal rischio di subire azioni esecutive. Questo meccanismo si applica non solo a tasse statali, ma anche a multe stradali, tributi locali come IMU o TARI, e persino il canone Rai.
Il modello RS è il modulo ufficiale da compilare per chiedere la rateizzazione delle cartelle esattoriali. È disponibile online sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione e può essere utilizzato sia in modalità digitale che cartacea. Chi ha SPID, CIE o CNS può accedere all’area riservata, consultare l’estratto di ruolo e selezionare le cartelle da dilazionare. Il sistema genera automaticamente la richiesta e invia l’esito insieme ai bollettini PagoPA per avviare il piano. Chi invece non ha credenziali digitali può presentare la domanda agli sportelli territoriali oppure inviarla via PEC, allegando un documento d’identità. I debiti devono essere inferiori ai 120.000 euro complessivi e le rate richieste non possono superare le 84 mensilità. Un artigiano con pendenze da 20.000 euro può scegliere un piano con rate crescenti, iniziando con versamenti più leggeri per poi aumentare man mano che la sua attività riprende slancio. Un dipendente, invece, potrebbe preferire rate costanti per avere certezza degli importi. Il modello RS è quindi uno strumento flessibile, che si adatta a diverse situazioni, evitando l’aggravarsi delle difficoltà.
Una differenza che non passa inosservata: quando si parla di rendimenti, i BTP a 4…
Texas Instruments prudente, Broadcom accelera sull’AI: effetti concreti sui chip di STM e Technoprobe. Analizziamo…
Ti stai chiedendo se la “cedolare secca” può essere applicata anche agli affitti commerciali? Ecco…
Non tutti lo sanno, ma le spese legate al mutuo non si fermano ai soli…
Chi non si è mai trovato a comprare in farmacia un termometro, dei cerotti o…
Casa intestata alla moglie e mutuo cointestato anche al marito: una combinazione che può sembrare…